LUNGA VITA AI CANI! UNA STARTUP AMERICANA STUDIERA' UNA SERIE DI TRATTAMENTI PER ALLUNGARE LA VITA DEI NOSTRI COMPAGNI DI VITA: "SE CI RIUSCIAMO CON I CANI, ANCHE LE PERSONE VORRANNO PROVARE" - LE SPERIMENTAZIONI INIZIERANNO QUEST'ANNO E LA SOCIETA' HA GIA' RACCOLTO 11 MILIONI DI FINANZIAMENTI - HALIOUA, LA 26ENNE CHE HA FONDATO LA SOCIETA': "LA SPERANZA E' CHE VIVANO DAI SEI MESI AI TRE ANNI PIU' A LUNGO. NON FAREMO CANI DI 80 ANNI"

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Dagotraduzione da Bloomberg

 

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Con il progredire della tecnologia, nella Silicon Valley è iniziata la ricerca ossessiva di qualcosa che possa fermare l’invecchiamento umano. All’inizio si parlava solo di lunghi giri in bicicletta o di digiuno intermittente, poi c’è stato chi si è imbottito di pillole, altri si sono iniettati cellule staminali nel cervello o hanno subito trasfusioni per ringiovanire il sangue.

 

Celina Halioua, con la sua startup Cellular Longevity Inc., sta invece sviluppando trattamenti per prolungare la vita dei cani e renderli più attivi negli ultimi anni. Se dovesse funzionare per i cani, Halioua, 26 anni, prevede che sia le autorità che i consumatori saranno più disponibili a testare tecniche simili sugli esseri umani.

 

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«I cani sono indiscutibilmente considerati il miglior modello di invecchiamento umano» ha detto Halioua. «Ci siamo evoluti insieme a loro, condividiamo lo stesso ambiente. Come noi sviluppano malattie legate all’età. Se ci riusciamo con i cani, anche le persone vorranno provare».

 

La sua azienda ha raccolto 11 milioni di dollari e avvierà le sperimentazioni all’inizio del 2022 su due composti con potenziali principi antietà.

 

Il principale ostacolo allo sviluppo di farmaci e terapie antietà è proprio il fatto che viviamo troppo a lungo. Le aziende farmaceutiche sono riluttanti a investire in studi clinici da portare avanti per decenni e la Food and Drug Administration statunitense è più a suo agio con farmaci che affrontino malattie o sintomi specifici piuttosto che con qualcosa di così ampio e astratto come l’invecchiamento. Per questo, una serie di trattamenti antietà non sono stati testati in ambienti clinici.

 

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L’idea di partire dai cani non è nuova. Negli ultimi anni, circa 30.000 proprietari di cani hanno inserito i loro animali domestici nel Dog Ageing Project, finanziato con 25 milioni di euro dal National Institutes of Heath.  Il progetto esamina come fattori genetici e ambientali influenzino i processi di invecchiamento dei cani.

 

Parallelamente, è partita una sperimentazione su 200 cani di mezza età a cui verrà somministrata la rapamicina, un farmaco utilizzato per prevenire i rigetti post trapianto e alcuni tipi di cancro.  «La rapamicina sembra ritardare o invertire l'invecchiamento in quasi tutti i tessuti in cui è stata osservata», ha detto Matt Kaeberlein, professore di patologia presso l'Università di Washington e co-direttore del progetto.

 

Spesa proprietari cani

Nonostante il suo potenziale, la rapamicina ha una scarsa reputazione tra i medici. Provoca molti effetti collaterali nei pazienti sottoposti a trapianto di organi, che hanno sofferto di malattie che vanno dalle afte alla bocca agli stati pseudodiabetici.

 

Kaeberlein, che è anche consulente di Cellular Longevity, afferma che questo risultato si verifica a causa delle alte dosi che i pazienti sottoposti a trapianto di organi ricevono. Si aspetta meno problemi con le basse dosi delle pillole che la sua squadra sta introducendo di nascosto nel burro di arachidi che danno da mangiare ai cani. Ha usato lui stesso la rapamicina per ridurre l'infiammazione e il dolore alla spalla. «Ci credo», ha detto.

 

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Studi sui cani che coinvolgono la restrizione calorica hanno dimostrato che la durata della vita di un cane può aumentare di quasi due anni, ritardando anche l’insorgere del cancro, di malattie degenerative delle ossa e di altre patologie. Gli scienziati credono che combinando diverse terapie i risultati sarebbero migliori, molto. «Potremmo parlare di un effetto del 50% o del 60% o del 70% sulla durata della vita», dice Kaeberlein, aggiungendo che è molto difficile prevedere senza fare delle prove.

 

Halioua

L'azienda di Halouia cercherà di reclutare centinaia di proprietari di animali domestici per gli studi, con l'obiettivo di ottenere una terapia approvata per i cani entro il 2024. Il primo studio avrà come target razze più grandi, che hanno una durata di vita più breve, mentre il secondo sarà aperto a tutti. La speranza è che i proprietari di animali domestici possano aspettarsi che questi animali vivano più a lungo, da sei mesi a tre anni, e che abbiano anche vite migliori e più attive.

 

Halioua evita di prevedere esattamente quanto pensa che la vita di un cane possa eventualmente essere ampliata, ma respinge ogni aspettativa di risultato fantascientifici. «Non faremo cani di 80 anni», dice. È anche vaga sui prezzi: i prodotti, che verranno distribuiti con il marchio Loyal, saranno «convenienti ma non a buon mercato» e il prezzo scenderà con il tempo.

 

a spasso con il cane 3

Un aspetto interessante dell'utilizzo di cani per le prove è che gli studi clinici possono essere condotti in tre o cinque anni, con cani che vivono a casa in condizioni normali. Questo è un importante passo avanti rispetto ai topi di laboratorio spesso utilizzati per questi tipi di esperimenti, che sono giovani e devono essere allevati o modificati per avere malattie legate all'età.

 

Deming afferma che l'approccio dog-first potrebbe essere la chiave per aiutare le persone ad avvicinarsi alla tecnologia anti-invecchiamento. Nel frattempo, Halioua è felice di non lavorare solo con i topi. «Abbiamo esteso la durata della vita dei topi centinaia di volte», dice. «A nessuno importa perché si tratta di un topo. Farlo in un organismo che sta a cuore alle persone potrebbe cambiare parecchio nel campo dell'invecchiamento».