MACRON, VAI IN PENSION! – LA RIFORMA DELLE PENSIONI CHE HA CAUSATO MIGLIAIA DI MANIFESTAZIONI IN FRANCIA NON PIACE MANCO AGLI ECONOMISTI VICINI A MACRON – I REGIMI SPECIALI SARANNO CANCELLATI MA SOLO DAL 2025, LA MINIMA SARÀ A MILLE EURO E L’ETÀ LEGALE RESTERÀ A 62 ANNI, PUR SE CON UN BONUS-MALUS CHE SPINGERÀ I FRANCESI A LAVORARE DI PIÙ – L’EUROPA CHE PROTESTAVA PER QUOTA 100 NON HA NIENTE DA DIRE?

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Mauro Zanon per “Libero Quotidiano”

 

emmanuel macron incontra i lavoratori della whirlpool ad amiens 3

Anche Laurent Berger, capo dell' unico sindacato che sosteneva la riforma delle pensioni, la Cfdt, ha detto che «è stata superata la linea rossa», che le misure annunciate ieri dal primo ministro francese Édouard Philippe non creeranno un sistema «più giusto e equilibrato», come sostenuto a gran voce dall' esecutivo di Parigi nei giorni scorsi, ma aggraveranno le diseguaglianze e provocheranno un' ondata di scontenti che rischia di bloccare la Francia per molto tempo.

Laurent Berger

 

Non piace a nessuno la riforma delle pensioni firmata dal presidente Macron, né a sinistra, né a destra, e nemmeno agli economisti vicini all' inquilino dell' Eliseo come Jean Pisani-Ferry, il responsabile del programma economico dell' ex candidato di En Marche!, e Antoine Bozio, direttore dell' Institut des politiques publiques, che su Le Monde, lunedì, avevano già manifestato le loro perplessità sulla buona riuscita del progetto legislativo.

 

MACRON ALLA GOGNA - PROTESTE CONTRO IL PRESIDENTE FRANCESE
Jean Pisani-Ferry

 «Il governo sta prendendo tutti per i fondelli. Vuole individualizzare il sistema pensionistico. Tutti lavoreranno di più e questo è inaccettabile», ha tuonato Philippe Martinez, capo della potentissima Cgt, il sindacato rosso che è alla guida della rivolta di piazza contro Macron. Laurent Brun, rappresentante della Cgt cheminots, ossia dei macchinisti della Scnf (le ferrovie francesi), ha invitato i lavoratori a «inasprire lo sciopero», seguito dal partito della gauche radicale Force ouvrière, che ha chiamato i dipendenti del settore pubblico e privato ad «associarsi» e a «rafforzare la mobilitazione».

MACRON PIFFERAIO
sciopero generale in francia 35

 

Ma cosa prevede nel dettaglio la futura riforma delle pensioni? Come era già emerso dal rapporto di Jean-Paul Delevoye, l' Alto commissario per le pensioni che, per diciotto mesi, ha guidato le negoziazioni con le parti sociali, Philippe ha confermato l' instaurazione di un regime universale che cancellerà i 42 regimi speciali esistenti, tra cui quello della marina mercantile (creato da Colbert nel 1673), e quello dei ballerini dell' Opéra de Paris (introdotto da re Luigi XIV nel 1698).

BRIGITTE ED EMMANUEL MACRON ALLA FESTA DELLA MUSICA DELL ELISEO

 

REGOLE FUTURE

Edouard Philippe

Questo sistema, tuttavia, sarà effettivo a partire dal 2025, quando Macron, chissà, potrebbe non essere più presidente. E diversamente da quanto era stato previsto, le prime generazioni coinvolte saranno quelle nate dopo il 1975 e non dopo il 1963 (per i conducenti della Sncf e della Ratp, la società dei trasporti parigini, la prima generazione a passare sotto il nuovo sistema sarà addirittura quella nata nel 1985). Con la riforma macronista, verrà garantita a tutti una pensione minima di 1.000 euro mensili. Inoltre, il futuro sistema presidenziale universale, calcolato sulla base di punti, prevedrà dei punti supplementari alle lavoratrici pari al 5% dal primo figlio, e le famiglie con tre o più figli beneficeranno anche di un 2% supplementare: un modo, secondo il governo, per contrastare le disparità di genere.

emmanuel macron ursula von der leyen 2
luigi di maio emmanuel macron

 

SENZA FORZATURE

Quanto all' età legale, resterà a 62 anni, anche se il premier francese ha annunciato che si lavorerà all' introduzione di un sistema di "bonus-malus" che spingerà i francesi a "lavorare più a lungo" e a raggiungere «l' età di equilibrio» di 64 anni nel 2027. Ma «senza forzarli», ha precisato Philippe: non sia mai. Nonostante la collera dei sindacati, l' impressione è che il governo stia cercando di ritardare il più possibile le misure necessarie a modernizzare un sistema previdenziale troppo generoso e inadatto all' attuale mercato del lavoro, che il "big-bang delle pensioni" sia stato soltanto a parole.

 

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Eppure Bruxelles, che nei giorni scorsi, per bocca del commissario francese per il Mercato interno Thierry Breton, ha parlato di riforma «necessaria» e «portatrice di speranza», continua ad applaudire Parigi. L' avesse fatta Roma una riforma di questo tipo, ci sarebbero state le stesse reazioni? Abbiamo forti dubbi in merito.

 

Philippe, alla vigilia del suo discorso, aveva dichiarato che non avrebbe fatto "annunci magici" tali da arginare la protesta di piazza. Ma in realtà ha fatto molto peggio: è riuscito a ricompattare tutti i sindacati, abitualmente litigiosi, contro l' esecutivo, condannando la Francia a settimane (mesi?

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) di paralisi e rabbia sociale.

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