MAI SOTTOVALUTARE LE CONSEGUENZE DEL LOCKDOWN - LA DIDATTICA A DISTANZA COSTERÀ CARA AI RAGAZZI: IL TEMPO SCUOLA PERSO DURANTE I TRE MESI E MEZZO IN PRIMAVERA POTREBBE FAR PERDERE 21MILA EURO NELL’ARCO DELLA VITA LAVORATIVA DEGLI ATTUALI STUDENTI. L’ITALIA GIÀ PRIMA AVEVA PERCENTUALI IMBARAZZANTI DI LAUREATI. E IN QUESTE CONDIZIONI SAREMO SEMPRE PIÙ IGNORANTI…        

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Gianna Fregonara per il “Corriere della Sera”

 

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«Didattica a distanza e scuola in presenza non sono la stessa cosa», ha ammesso la viceministra Anna Ascani nel giorno in cui il governo ha annunciato che almeno il 75% degli studenti delle superiori - più di due milioni di ragazzi e ragazze - deve stare a casa. La ministra Lucia Azzolina ci ha tenuto a ribadire che «anche loro avrebbero diritto di frequentare in presenza».

 

coronavirus isolamento ragazzi

Sa bene che le lezioni online in molte scuole sono rimaste ferme alla fase sperimentale della primavera scorsa. In questi mesi estivi si è fatto molto per preparare le scuole ad accogliere gli studenti, pochissimo per preparare i professori a quello che avrebbe potuto essere - per dirla con Gino Roncaglia, professore di Digital humanities a Roma Tre - «il miglior alleato della scuola al tempo della pandemia». Invece nella maggior parte dei casi finisce che «i ragazzi collegati da casa partecipano in pigiama, oscurano il video, si nascondono», come racconta Roberto Contessi, insegnante al liceo Giulio Cesare di Roma e scrittore.

 

coronavirus isolamento bambini

Quanto può incidere sul domani degli adolescenti italiani una didattica digitale così malintesa? A fare i conti ci hanno pensato il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto e la ricercatrice Barbara Romano. Riprendendo uno studio della Banca Mondiale basato sul postulato che ogni anno di istruzione in più aumenti le prospettive di guadagno future di uno studente del 10% e viceversa, hanno calcolato che il tempo scuola perso durante i tre mesi e mezzo di lockdown della scorsa primavera potrebbe tradursi in una perdita di oltre 21 mila euro nell' arco della vita lavorativa, con una decurtazione annua dello stipendio di quasi 900 euro all' inizio della carriera.

lezioni virtuali

 

Si tratta di stime approssimative, ma anche chi fa calcoli diversi, come il sito Roars che ha rifatto i conti, non arriva a mettere in dubbio il rischio educativo delle lezioni al computer.

 

Viene da chiedersi che fine faranno gli impegni presi dal nostro Paese per raggiungere il traguardo del 40% di giovani laureati: avremmo dovuto tagliarlo quest' anno, ma siamo rimasti in coda in Europa, con il 27,6%. Difficile immaginare che in queste condizioni si facciano grandi progressi.

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Anche la società di consulenza McKinsey ha elaborato un modello statistico che misura l' impatto della chiusura delle scuole superiori in America in termini di mesi di apprendimento persi. Immaginando che le scuole restino chiuse fino a Natale, il danno subito dagli studenti oscillerebbe fra 3-4 mesi nelle scuole migliori e 7-11 mesi se l' insegnamento è di minor qualità, colpendo maggiormente gli studenti di famiglie a basso reddito e più deboli.

 

Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2019 in Italia c' erano 561 mila early school leavers , giovani che hanno lasciato la scuola prima di aver raggiunto il diploma. Il rischio, se le lezioni a distanza diventeranno la modalità prevalente, è che questa emorragia aumenti.

 

BAMBINI ACCALCATI PER ENTRARE SULL AUTOBUS

E dire che sono passati pochi mesi dall' ultimo allarme lanciato dall' Istat su un altro triste primato italiano, quello dei Neet, giovani anche diplomati che non lavorano né studiano più: hanno raggiunto ormai la cifra record di due milioni di ragazzi e ragazze fra i 15 e i 29 anni, il 22,2% del totale, contro una media europea del 12,5%.

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