MANCO LE BASI! – LA STATUA DI MARADONA REALIZZATA DALL’ARTISTA DOMENICO SEPE HA FATTO IMBESTIALIRE ALCUNI TIFOSI PERCHÉ RITRAE IL “PIBE DE ORO” CON IL PALLONE SUL PIEDE DESTRO E NON QUELLO SINISTRO (PRATICAMENTE UNA BESTEMMIA!) – L’OPERA, CHE SARÀ INAUGURATA DOMENICA PRIMA DI NAPOLI-LAZIO, E' STATA INSTALLATA NEI CORRIDOI DEGLI SPOGLIATOI, MA PER IL MOMENTO SARÀ POSIZIONATA IN...
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Donato Martucci per www.corriere.it
Le statue di Maradona stanno creando polemiche a non finire, soprattutto prima della loro inaugurazione. A cominciare dai social, dove i puristi hanno contestato l’opera realizzata dall’artista Domenico Sepe, per alcune foto di progetti iniziali che ritraevano il Pibe de Oro con il pallone sul piede destro e non su quello sinistro.
L’altra opera, quella ideata da Stefano Ceci manager e amico del fuoriclasse argentino, è invece stata avversata dagli eredi Maradona. Sarà inaugurata domenica in occasione di Napoli-Lazio e installata nei corridoi degli spogliatoi.
La statua del Pibe che invece sarà svelata domani ha ricevuto fortissime critiche sui social. Sul web, infatti, sono apparse alcune foto che ritraevano Diego che controllava la sfera non con il piede sinistro ma con quello destro. Apriti cielo: quasi una lesa maestà; e sono piovuti tanti commenti di scherno ad onor del vero ingenerosi.
Ma in effetti non era la progettazione definitiva e le foto raffiguravano il calco di argilla e cera, ancora da rimodellare, che non presentava il rivestimento in bronzo. L’opera definitiva, infatti, ritrae il calciatore in corsa e a terra c’è la sagoma della cartina geografica dell’Argentina. Sono stati rinfoltiti anche i capelli e l’altro ieri è stato posizionato definitivamente il pallone che è all’altezza del piede sinistro con la gamba destra piegata.
Il prodotto finito è sicuramente molto somigliante al fuoriclasse argentino e mostra la dinamicità dell’opera: assomiglia alla corsa del gol del secolo. L’opera resterà visibile fino alle ore 22 di giovedì, ad un anno esatto dalla scomparsa del Pibe de Oro. Per il momento sarà posizionata in Via Marino, nei Distinti, poi sarà probabilmente spostata.
Il Comune, rappresentato dall’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenzo, dall’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, e da quello allo sport Emanuala Ferrante omaggerà la memoria della leggenda azzurra con una composizione floreale raffigurante il mitico numero dieci.
All’evento saranno presenti alcuni ex compagni di squadra del Pibe e soprattutto Diego Armando Maradona junior che ha accolto l’invito. L’assessore allo Sport Emanuela Ferrante ha spiegato l’iniziativa: «E’ l’omaggio del Comune alla città, al popolo di Napoli e al suo campione più rappresentativo. Sono tifosissima del Napoli e Maradona è stato il mio grande idolo, come di tutti i napoletani. Ho voluto fortemente portare avanti questo progetto perché Diego appartiene a tutto il popolo e per questa ragione la statua sarà posizionata all’esterno dello stadio che porta il suo nome».
Domenica, però, ci sarà un’altra statua la cui idea è stata partorita da Stefano Ceci, sposata dal Calcio Napoli, ma avversata dagli eredi Maradona, non coinvolti nel progetto.
I problemi sullo sfruttamento dell’immagine, di cui l’ex manager di Diego detiene la titolarità, restano vivi e senza una soluzione. Già in occasione della presentazione delle maglie indossate dagli azzurri, con il volto di Diego ci furono le prime scintille che sono proseguite. Il progetto di Ceci con una statua a grandezza naturale risale addirittura al 2017.
E’ stato lo stesso Maradona a chiederne una dopo aver ricevuto la cittadinanza italiana. La mano de Dios e il piede sinistro sono proprio i suoi: il calco è stato realizzato un anno dopo, poi c’è stata la stampa in 3D e la realizzazione, infine la fusione in bronzo nella Fonderia Nolana. Ma domenica ci sarà anche altro.
«Domani — ha spiegato Ceci — la statua di Diego sarà pronta e domenica, intorno alle ore 14, arriverà a Napoli. Ci saranno sia Gianni Infantino, presidente della Uefa, che il presidente Aurelio De Laurentiis. La statua avrà le misure reali di Diego, ossia 1,67 metri, a cui hanno lavorato ben 12 persone compreso me».