CON UNA MANO ESPLORAVA, CON L'ALTRA SFILAVA – UNA GINECOLOGA DI MANTOVA È STATA ACCUSATA DI FURTO DA UNA PAZIENTE INCINTA: LA DOTTORESSA, DURANTE UN MOMENTO DI DISTRAZIONE, LE AVREBBE SOTTRATTO 120 EURO DALLA BORSA. MA NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA: LA RAGAZZA, INFATTI, HA LASCIATO ACCESA LA TELECAMERA DEL SUO CELLULARE E AVREBBE RIPRESO IL MOMENTO IN CUI IL MEDICO LE HA SPILLATO LE BANCONOTE E…
-Fabrizio Capecelatro per www.fanpage.it
Non le bastava la parcella per la visita medica nel suo studio privato, ma dalle sue paziente voleva qualcosa in più e, per averlo, glielo rubava dalla borsa in un momento di distrazione. Così una ginecologa di Mantova è accusa di furto da una giovane donna incinta. Ma, guardando le modalità del raggiro, potrebbe non essere l'unico caso.
Il furto durante la visita ginecologica
Secondo quanto avrebbe raccontato una ragazza di ventisei anni alla Questura di Mantova e riportato dal quotidiano locale la Gazzetta di Mantova, la visita inizialmente si sarebbe svolta normalmente con il controllo della pressione e degli altri paramenti. Prima dell'ecografia, però, la dottoressa avrebbe suggerito alla giovane donna di andare in bagno e in quel momento, approfittando della sua assenza dalla stanza, le ha rubato 120 euro.
Stando alla denuncia della ventiseienne, però, non era la prima volta che accadeva e, per questo, la ragazza aveva deciso di lasciare attiva la videocamera del suo smartphone per riprendere il furto. La registrazione sarebbe ora in possesso degli inquirenti e dal filmato si vedrebbe la dottoressa che sottrae dal portafogli della cliente le sei banconote da venti euro.
Il pagamento in contanti
La dottoressa sarebbe stata denunciata anche per abuso d’ufficio, in quanto – sempre secondo il racconto della denunciante – chiedeva tramite la segretaria alle clienti di pagare in contanti, promettendo uno sconto di trenta euro sul suo onorario, che da 150 euro passava a 120 euro.
Non è escluso, però, che fosse anche un modo per assicurarsi che le clienti disponessero di soldi contanti, in modo tale da poterglieli sottrarre furtivamente durante le visite. Ora le forze dell'ordine stanno cercando infatti di appurare se episodi simili sono successi anche ad altre pazienti.