MARIA DE FILIPPI SARA’ CHIAMATA A TESTIMONIARE NEL CASO DELL’OMICIDIO MATTEUZZI! LA DIFESA DI GIOVANNI PADOVANI, CALCIATORE 27ENNE CHE IL 23 AGOSTO SCORSO HA AMMAZZATO LA EX FIDANZATA ALESSANDRA MATTEUZZI, VUOLE FAR DEPORRE LA CONDUTTRICE PER DIMOSTRARE CHE NON CI FU PREMEDITAZIONE” - L’AVVOCATO DELL’ACCUSATO DICE CHE PADOVANI TELEFONÒ A “UOMINI E DONNE” PER PARTECIPARE ALLA TRASMISSIONE. QUINDI, NON STAVA…
-Estratto dell’articolo di Andreina Baccaro per https://corrieredibologna.corriere.it
La difesa di Giovanni Padovani, calciatore 27enne che il 23 agosto scorso ha ammazzato la ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, vuole portare la conduttrice tv Maria De Filippi sul banco dei testimoni. Il nome spunta a sorpresa nella lista testi appena depositata dal difensore dell’imputato, Gabriele Bordoni, e ha lo scopo di dimostrare che il femminicidio non era premeditato.
Bordoni ha chiesto infatti alla Corte d’Assise di ascoltare in dibattimenti la conduttrice di «Uomini e donne« sui contatti avuti dal suo assistito con la direzione del programma fino al 23 agosto 2022, il giorno dell'omicidio. In particolare quel pomeriggio, spiega il legale, Padovani ebbe un contato telefonico con la trasmissione «per dare la disponibilità a partecipare alle preselezioni» come concorrente, per la settimana dopo.
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I legali della vittima: infondata la richiesta di perizia psichiatrica
Tra i testimoni ci sono anche i consulenti di parte, la psicologa Manuela Bargnesi e lo psichiatra Alessandro Meluzzi, che hanno diagnosticato una grave forma psicotica, motivo per il quale la direzione del carcere della Dozza ha chiesto e ottenuto dalla Procura il nulla osta alla prosecuzione della detenzione nella Rems di Reggio Emilia. «Prendiamo atto della richiesta di perizia psichiatrica proposta dalla difesa, nei confronti di Giovanni Padovani: trattasi di attività che ci attendevamo ancorché, a nostro avviso, non vi sia agli atti alcun elemento che possa far dubitare della capacità di intendere e di volere dell'imputato, tanto meno della capacità di stare nel processo».
È il commento degli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, secondo i quali la richiesta sarebbe infondata. Il 23 agosto Padovani massacrò la sua ex fidanzata nel cortile della sua casa in via dell’Arcoveggio, dopo mesi di litigi e vessazioni, che la donna aveva anche denunciato solo poche settimane prime. Alessandra, di 30 anni più giovane del suo omicida, fu massacrata a colpi di martello in testa e finita con una panchina che l’uomo aveva divelto dal cortile. Padovani è accusato di omicidio pluriaggravato da premeditazione, futili motivi, stalking e dalla relazione sentimentale con la vittima. Il processo inizierà il prossimo 3 maggio.