MARIA “ETRURIA” BOSCHI HA TROVATO IL SUO RUOLO: LA PREZZEMOLINA ALLE FESTE - NON C’E’ UN PARTY O SALOTTO ROMANO IN CUI NON CI SIA ANCHE LEI, DALLA SERATA A VILLA TAVERNA A QUELLA PER IL LANCIO DEL QUOTIDIANO “LA DISCUSSIONE” - DAGO: “SE RENZI LA SERA FOSSE USCITO UN PO' DI PIÙ, MAGARI AVREBBE INTERCETTATO PRIMA L'ARIA DI UN PAESE CHE GLI STAVA VOLTANDO LE SPALLE…”
-Gianluca Roselli per il “Fatto quotidiano”
Una delle ultime foto la ritrae, qualche sera fa, a un party, al Teatro Brancaccio di Roma, per il ritorno in edicola del quotidiano La Discussione. Di rosso vestita, pochette nera, calice in mano, sorriso smagliante. Maria Elena Boschi, da quando è deputata semplice, per giunta d' opposizione, si è data alla pazza gioia. A differenza del suo ex leader Matteo Renzi, il quale piuttosto che farsi vedere in un salotto romano preferiva la fucilazione, lei esce. Quasi tutte le sere. Specialmente in questa estate. Gli inviti arrivano numerosi e lei accetta. Da quelli istituzionali a quelli un po' più pecorecci. Una prezzemolina.
Guardiamo solo le ultime settimane. Sabato 8 giugno è a Casina di Macchia Madama per il 71esimo anniversario della nascita dello Stato d' Israele. Tailleur nero e occhiale da sole perché nel tardo meriggio il sole è ancora alto. Il 3 luglio non può mancare alla puntuale festa a Villa Taverna per l' Indipendenza degli Stati Uniti. Questa volta top di seta nero e gonna crema: tra le chiacchiere e gli hamburger di rito, è impegnata a tenere a bada Pier Ferdinando Casini, che le allunga un baciamano con la solita aria da lumacone.
Tra un party e l' altro riesce pure ad andare a una festa del Pd, ospite d' onore a Bagnolo, all' Impruneta, vicino Firenze. Poi si torna alla "Roma godona", con l' appuntamento a Palazzo Farnese, ambasciata di Francia, per la festa del 14 luglio. Qui è ancora in nero, scarpa aperta, tacco dieci. Facendo un salto indietro, non è mancata al ricevimento che il Capo dello Stato dà ogni anno il primo giugno per la Festa della Repubblica. Tra i colleghi, solo Matteo Salvini riesce a starle dietro. Ma in questo rovente luglio romano gli impegni di Meb sfuggono anche agli occhi dei fotografi.
Una sera viene avvistata a un party dell' Istituto di Cultura Svizzero. Un' altra a casa di Giuliano Andreani, ex manager di Publitalia. A volte sola, altre accompagnata dal deputato del Pd Marco Di Maio o da Francesco Bonifazi (suo ex) o da Salvo Nastasi. Oppure da suo fratello, Pier Francesco Boschi.
Ad aprile, però, alla festa più divertente ed esclusiva della Milano Design Week, il party di Maurizio Cattelan, stava insieme a un ballerino non meglio identificato. Insomma, sembra proprio che Maria Elena abbia contratto la sindrome Bertinotti. Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione comunista e presidente della Camera, a un certo punto, con la moglie Lalla, iniziò a frequentare i salotti romani e fu la sua fine. "Berty Nights", lo ribattezzò il sito Dagospia. "Le feste mi hanno rovinato. È passata l' immagine del comunista festaiolo col maglioncino di cachemire", ha ammesso anni dopo.
Ora tocca a Meb. Che negli anni di governo aveva l' obbligo di non farsi vedere in giro. Matteo voleva tutti a Palazzo Chigi, con le pizze ordinate a domicilio. Poi, liberi tutti. "Se Renzi la sera fosse uscito un po' di più, magari avrebbe intercettato prima l' aria di un Paese che gli stava voltando le spalle", osserva Roberto D' Agostino, patron di Dagospia.
Ma un politico non farebbe meglio a limitare le uscite? "E perché? Bertinotti è stato danneggiato, ma era un' altra epoca. Le feste non fanno male a nessuno, tanto meno alla Boschi". Meb però non frequenta solo vip: ieri su Instragam ha postato una foto con le sue amiche "in una spiaggia Toscana". Bikini fucsia e addominali scolpiti. Sì, in effetti, le Berty Nights sembrano passato remoto.