MAXI OPERAZIONE CONTRO LA 'NDRANGHETA IN AUSTRALIA - GRAZIE A UN SOFTWARE INSTALLATO SUI CELLULARI DEI MALAVITOSI, LA POLIZIA E' RIUSCITA A IDENTIFICARE PIU' DI 5 MILA MEMBRI DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA ITALIANA - L'OPERAZIONE, INIZIATA UN ANNO FA IN COLLABORAZIONE CON ITALIA, COLOMBIA E STATI UNITI, HA PERMESSO AGLI AGENTI DI RICOSTRUIRE I LEGAMI FAMILIARI DEI CLAN E LORO RAMIFICAZIONI - "LA 'NDRANGHETA E' UN PROBLEMA GLOBALE. E' RESPONSABILE DEL 70% DEL TRAFFICO DI COCAINA MONDIALE"

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Dagotraduzione dal Daily Mail

 

Maxi operazione contro la criminalita organizzata in Australia

Maxi operazione contro la ‘Ndrangheta in Australia: la polizia è riuscita a identificare più di 5.000 membri dell’organizzazione criminale che vivono e fanno affari oltre oceano. La Polizia Federale Australiana sta indagando su 51 clan della criminalità organizzata italiana, di cui 14 della ‘Ndrangheta, grazie a un'app-spia che gli agenti sono riusciti installare sui telefoni dei malavitosi.

 

Il maggior numero di clan è concentrato nel Nuovo Galles del Sud. I clan operano a livello nazionale e lavorano a stretto contatto con numerosi gruppi criminali organizzati, tra cui bande mediorientali, triadi asiatiche, bande di motociclisti australiani e cartelli sudamericani. La polizia australiana sta lavorando con le forze dell’ordine colombiane, statunitensi e italiane nel tentativo di interrompere la rete globale della criminalità organizzata italiana.

 

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«La nostra visione dei clan continua a crescere, i nuovi poteri ai sensi del Surveillance Legislation Amendment Act del 2021, le nostre capacità di leader mondiali e le nostre reti internazionali stanno iniziando a rimuovere il mantello di segretezza che ha consentito ai membri della ‘Ndrangheta di operare in Australia impunemente per troppi anni» ha detto il vicecommissario Nigel Ryan.

 

Con l’aiuto delle autorità italiane, la polizia australiana è riuscita a ricostruire i rapporti familiari dei clan. «La ‘ndrangheta non è solo un problema australiano, è un problema globale. È responsabile del 70% del traffico di cocaina mondiale. In Australia, è anche responsabili del traffico di cannabis e metanfetamine» ha aggiunto Ryan.

 

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«Durante l'operazione Ironside, le forze dell'ordine hanno accusato un certo numero di membri della 'Ndrangheta, alcuni dei quali stavano prendendo ordini dai capi in Calabria. La 'ndrangheta sta inondando l'Australia di droghe illecite e sta tirando le fila delle bande di motociclisti fuorilegge australiani, che sono dietro alcune delle violenze più significative nelle nostre comunità».

 

«Sono diventati così potenti in Australia che quasi possiedono alcune di queste bande, che spostano droga per i loro finanziatori della 'ndrangheta, o compiono atti di violenza per conto della 'ndrangheta».

 

Mercoledì ricorre il primo anniversario dell'operazione Ironside, la più grande repressione della criminalità organizzata australiana, che ha portato a centinaia di arresti tramite AN0M, un'app spia sviluppata dall’Fbi che la malavita è stata indotta con l'inganno a installare.

 

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Più di 300 telefoni AN0M sono stati scoperti in Italia durante i raid dello scorso anno, molti dei quali forniti da australiani. I dati ottenuti da AN0M hanno fornito alla polizia una visione senza precedenti dei clan mafiosi e di come operano.

 

Degli oltre 1000 arresti in tutto il mondo, 383 sono avvenuti in Australia e variavano da presunti boss della mafia, motociclisti anziani, lavoratori aeroportuali e altri addetti ai lavori.

 

Sono stati accusati di 2340 reati in Australia, mentre  sono state sequestrate più di 6,3 tonnellate di droghe illecite, 147 armi da fuoco e 55 milioni di dollari in contanti.

 

Degli arresti, 42 delinquenti accusati nell'ambito dell'operazione Ironside si sono già dichiarati colpevoli o sono stati condannati.

 

Dei quattro arresti delle ultime settimane, tre sarebbero legati alla 'ndrangheta e sarebbero stati accusati di essere coinvolti in un complotto per importare 1,2 tonnellate di cocaina dall'Ecuador.

 

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La polizia australiana ha recentemente ospitato le forze dell'ordine di Italia, Colombia e Stati Uniti per lavorare insieme per identificare i membri della 'Ndrangheta e agire contro di loro. Anche altri gruppi criminali internazionali sono stati messi all'erta.

 

«Se sei un membro di un cartello che opera fuori dal Messico, un membro di una triade che opera fuori dall'Asia o un membro di una banda di motociclisti fuorilegge in Australia, e hai un impatto sugli australiani a causa della tua attività illegale, allora sarai preso di mira dall'AFP», ha avvertito Ryan.

 

«Milioni di dollari al giorno vengono riciclati in Australia per conto di organizzazioni illegali di droga. Il riciclaggio di denaro rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza nazionale australiana poiché sovverte, sfrutta e distorce i mercati legittimi e l'attività economica».

 

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Il vicecommissario ha ammesso che smantellare la 'Ndrangheta in Australia sarà un compito lungo e impegnativo a causa di anni di vita nascosta. «Sono stati in grado di rimanere sotto il radar vivendo vite modeste, in case modeste. Mescolano i loro soldi illegittimi con i soldi delle loro legittime attività di costruzione, agricoltura o ristorazione e tutto ciò rende più difficile non solo identificare la criminalità, ma anche dimostrare l’illecito», ha affermato Ryan.

 

«È diventato molto evidente, attraverso ciò che abbiamo visto sulla piattaforma Anom attraverso l'operazione Ironside, che gli italiani sono stati in grado di volare sotto il radar per molti, molti anni.  Gli italiani si sono stabiliti dai primi anni '20 in Australia e il modo in cui hanno operato negli anni è effettivamente cambiato e hanno potuto, in molti modi, legittimare i loro affari e i loro guadagni illeciti. Quindi questo è davvero un avvertimento alla criminalità organizzata italiana che è nel nostro radar».