LA MESSA È FINITA: COMPRATEVI UNA BORSETTA E ANDATE IN PACE - IL COMUNE DI NOTO, IN SICILIA, HA MESSO IN AFFITTO LA CHIESA DI SANT’AGATA, GIOIELLO DEL BAROCCO, RIDUCENDOLA A UN NEGOZIO DI ARTICOLI DI LUSSO. SULL’ALTARE CENTRALE DOMINA UNA MENSA SU CUI SI STAGLIANO BORSE LOEWE E POLACCHINE GANNI, CON AL CENTRO, UNA SACRA PANTOFOLA SAINT LAURENT DA 675 EURO - E SOTTO LA FINESTRELLA PER L'OLIO DEGLI INFERMI COMPAIONO CAPPELLI MAXMARA, E NELL'ANDITO DELLE RELIQUIE UN...
-Estratto dell'articolo di Filippo Maria Pontani per “il Fatto quotidiano”
[...] Il fenomeno del reimpiego delle chiese sconsacrate è ancora in attesa di un censimento attendibile e di una riflessione, tra fede, storia e tutela, circa le opportunità e le insidie di trasformazioni talora inattese [...]
Se non stupiscono le tante gallerie d’arte o le librerie (celebre quella dei Dominicani a Maastricht, più appartata la Grimaldi nella Divina Grazia a Napoli), qualche domanda la suscitano enoteche e ristoranti (la Centrale del Vino a Brescia; St.
Mark’s a Mayfair di Londra), o locali e club per serate cool (a Milano, per dire, il Gattopardo Café o la Chiesetta). Ma quanto è avvenuto a Noto il 23 giugno scorso rappresenta per l’Italia una svolta nell’ambito della rifunzionalizzazione dei nostri monumenti (il solo caso simile che io conosca è la modesta chiesa ottocentesca di St. John a Sydney).
Non si tratta qui di una tristanzuola cappellina di periferia, ma della chiesa di Sant’Agata, uno dei capolavori di Rosario Gagliardi, l’architetto che ha di fatto “inventato” il barocco netino curando buona parte della rifondazione dopo il terremoto che nel 1693 distrusse la Noto Antica.
La chiesa ha il torto di trovarsi nella parte più alta della città, solinga e trascurata dalle masse di turisti che si assiepano in estate lungo il Corso e attorno al Duomo ricostruito dopo il crollo del 1996. [...]
Per rilanciare il “Piano Alto”, l’amministrazione comunale – con delibera di consiglio presa all’unanimità giusto un anno fa – ha dapprima inserito Sant’Agata nel “Piano alienazioni e valorizzazioni immobili”, quindi ha subito indetto un concorso per il suo affitto a uso commerciale. Due le manifestazioni d’interesse arrivate in ottobre: quella di un’associazione di arte e danza rivolta all’accoglienza della comunità Lgbtqia+, e un’altra (economicamente più vantaggiosa, e vincitrice) della lombarda Pozzilei, boutique multibrand del lusso.
[...] a fine giugno la chiesa è stata riaperta come “Fashion Concept Store”: un’offerta lifestyle di abbigliamento, profumi, libri, che tiene aperto da Pasqua ad ottobre.
Il rebranding dell’edificio ha interessato anche la scalinata pubblica che sale dalla sottostante via Cavour: il disegno che si compone guardando dal basso le alzate dei gradini forma infatti un rombo di quattro A maiuscole, una delle quali sormontata da un segno di breve – è questo il logo di “Santagatha Pozzilei” (l’“h” del nome dà una patina di esoterico latinorum).
Varcato il portale, l’atrio ospita una parete e una ominosa vetrina di piatti e oggetti Fornasetti, mentre la navata è costellata di stender con stole e abiti di Gucci, Fendi o Jil Sander: al centro, un lungo tavolo con cassetti aperti per i fiammiferi di lusso o gli accessori fashion, cinture berretti cravatte.
Sugli altari laterali, novelli Vangeli del Verbo, accanto a policromi accappatoi si impilano i volumoni illustrati dell’editore Assouline (da Bali mystique a Ibiza Bohemia, da Marrakech Flair a Capri Dolce Vita, per non dire dell’indimenticabile Sicily Honor di Gianni Riotta). Sotto la finestrella per l’olio degli infermi ecco comparire i candidi cappelli MaxMara a larghe falde, mentre nell’andito delle reliquie un cuscino ospita un pregiato Borsalino (proprio davanti alla tenda del séparé che funge da camerino).
L’altare di fondo – un trionfo di splendidi marmi policromi ahimè occultato dall’altissimo manifesto del brand – domina una mensa su cui si stagliano borse Loewe e polacchini Ganni, con al centro, su un altro pillow dedicato, la Sacra Pantofola Saint Laurent da 675 euro.
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