METALLO FUSO – LA CRISI DEL SETTORE METALMECCANICO PUO' ESPLODERE: SONO A RISCHIO 60MILA POSTI DI LAVORO IN 206 GRANDI AZIENDE ITALIANE – A PESARE SONO SOPRATTUTTO IL COSTO DELL'ENERGIA E LA CARENZA DI MATERIE PRIME E COMPONENTISTICA. I SETTORI PIÙ COLPITI SONO QUELLI DELL'AUTO E DEGLI ELETTRODOMESTICI – MOLTI DEI TAVOLI APERTI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (CHE ORA SI CHIAMA “IMPRESE E MADE IN ITALY”) SONO DA ANNI IN ATTESA DI SOLUZIONI…
-Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”
La buona notizia, pur in un quadro di crisi generalizzata, è che il numero di lavoratori coinvolti dalle crisi nel settore metalmeccanico nel secondo semestre del 2022 è calato di 10 mila unità; quella cattiva, segnala l'ultimo report della Fim-Cisl che la Stampa è in grado di anticipare, è che però tutte le vertenze storiche restano irrisolte.
Nei sei mesi appena trascorsi i lavoratori coinvolti a vario titolo nelle 206 crisi censite nel settore della meccanica (crisi finanziarie, di settore, d'indotto, legate alle materie prime e al conflitto Ucraina-Russia) sono infatti passati dai 70.867 di giugno ai 60.727 di fine 2022. Le difficoltà interessano in egual misura le regioni del Nord e quelle del Centro e del Sud:[…]
[…] emerge un quadro che continua a mostrare situazioni di sofferenza legate soprattutto al costo dell'energia e alla carenza di materie prime e componentistica.
[…] Per quanto riguarda invece l'automotive, nonostante la timida ripresa delle vendite dopo 4 anni di crisi, secondo lo studio della Fim continua a pesare la scelta di fermare la produzione dei motori endotermici nel 2035 in tutt'Europa, che ovviamente sta mettendo in crisi l'indotto legato ai motori endotermici. A questo continua a sommarsi la carenza di semiconduttori che proseguirà nel 2023 […]
Calo del mercato e carenza di semiconduttori, componenti elettroniche e materie prime stanno avendo ripercussioni anche sul settore dell'elettrodomestico, con Electrolux e Whirlpool che hanno annunciato tagli e ristrutturazioni su tutti i loro siti in Italia. […]
I tavoli aperti al ministero per le Imprese ed il made in Italy, dove il 18 gennaio è previsto un incontro per fare il punto della situazione, sono in tutto 51 e riguardano aziende sopra i 200 dipendenti (Blutec, Firema, Jsw Piombino ex-Lucchini, Jabil ex-Ilva, ecc.) per le quali ormai da anni stentano a decollare piani di reindustrializzazione concreti in grado di dare una prospettiva occupazionale e di sviluppo. Il 19, sempre al Mimit, è invece previsto un incontro sull'ex Ilva. […]