MICHIELETTO STREGA PARIGI CON “GIULIO CESARE IN EGITTO” - APPLAUSI E PROTESTE AL THÉÂTRE DES CHAMPS-ELYSÉES – IL REGISTA: "MI ASPETTAVO ANCHE DELLE CONTESTAZIONI, PERCHÉ SAPEVO CHE ERA UN ALLESTIMENTO CHE ANDAVA FUORI DALL'ESTETICA E DAI CANONI INTERPRETATIVI DI QUEST'OPERA BAROCCA, MA SONO CONTENTO” - IL PRIMO LUGLIO MICHIELETTO SARÀ A ROMA CON LA NUOVA PRODUZIONE DI MASS DI LEONARD BERNSTEIN – VIDEO

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giulio cesare in egitto michieletto

 (ANSA) Sala strapiena, applausi a scena aperta e qualche contestazione a Parigi per la prima del 'Giulio Cesare in Egitto' di Damiano Michieletto. L'opera di Georg Friedrich Händel che segna il debutto del regista veneziano al Théâtre des Champs-Elysées, tra i teatri più importanti di Francia assieme all'Opéra de Paris, ieri sera con un pubblico vivacissimo, tra cui tanti giovani. "Debuttare in questo teatro dove non avevo mai lavorato prima è stato per me un grande privilegio", ha detto all'ANSA Michieletto dopo la prima di Parigi. "Ho lavorato benissimo con tutta l'equipe tecnica e il cast. Penso che abbiamo fatto un bellissimo lavoro".

 

Quanto ai 'buuu' di protesta sistematicamente sedati dagli applausi di un'altra parte di pubblico entusiasta durante la rappresentazione di quattro ore, il regista della Serenissima, noto per le sue produzioni nei maggiori teatri e festival europei, non si mostra sorpreso.

giulio cesare in egitto michieletto

 

"Mi aspettavo anche delle contestazioni, perché sapevo che era un allestimento che andava un po' fuori dall'estetica e dai canoni interpretativi di quest'opera barocca, ma sono contento di aver fatto questo allestimento e spero di tornare presto al Theatre des Champs-Elysées per fare qualcos'altro". Co-prodotto anche dal Teatro dell'Opera di Roma, dove andrà in scena nella prossima stagione, il 'Giulio Cesare in Egitto' di Michieletto si è chiuso con 8-9 minuti di applausi ininterrotti del pubblico parigino particolarmente coinvolto da questa prima rappresentazione.

 

michieletto

Con il suo Giulio Cesare "uomo solo, un po' goffo', che non ne combina una giusta" - è la definizione data dal regista - Michieletto è così tornato a Parigi, una città che pare amarlo molto. Dal 30 maggio al 19 giugno andrà di nuovo in scena all'Opéra Garnier il suo Barbiere di Siviglia, dopo il debutto nel 2014. Nel 2016, sempre sulle rive della Senna, Michieletto aveva presentato una nuova produzione di Samson et Dalila e nel 2018 del Don Pasquale. Ieri sul podio del Giulio Cesare agli Champs-Elysées Philippe Jaroussky con il suo ensemble barocco Artaserse. Paolo Fantin ha firmato le scene, Agostino Cavalca i costumi, Alessandro Carletti le luci. Le coreografie sono di Thomas Wilhelm, Cécile Kretschmar cura l'hairdressing, il make-up e le maschere.

 

Per i protagonisti Gaëlle Arquez è Giulio Cesare, Sabine Devieilhe-Cleopatra, Franco Fagioli è Sesto, Carlo Vistoli è Tolomeo. Accanto a loro: Lucile Richardot (Cornelia), Francesco Salvadori (Achilla), Paul-Antoine Bénos-Djian (Nireno) e Adrien Fournaison (Curio). Lo spettacolo, co-prodotto con l'Opera di Roma, l'Oper Leipzig, l'Opéra National de Montpellier, e il Théâtre du Capitole de Toulouse in collaborazione con France.tv, sarà in replica fino al 22 maggio al Théâtre des Champs-Elysées. Dopo Parigi si sposterà all'Opera National di Montpellier, nel sud della Francia. Il primo luglio Michieletto sarà a Roma con la nuova produzione di Mass di Leonard Bernstein, che aprirà la stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma alle Terme di Caracalla.

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