MILANO, PIANO PIANO - IL CONSIGLIO COMUNALE MENEGHINO HA RIDOTTO IL LIMITE DI VELOCITÀ NELLA CITTÀ A 30 CHILOMETRI ORARI (DAL 2024) PER EVITARE INCIDENTI E RIDURRE LE EMISSIONI – SALVINI POLEMIZZA: “A MILANO LA GENTE VORREBBE ANCHE LAVORARE” MA UN ASSESSORE DELLA GIUNTA MILANESE, MARAN, RISPONDE: “È PER QUESTO CHE TE NE SEI ANDATO?” – MA CHI CONTROLLERA' IL RISPETTO DEL LIMITE? VERRANNO INSTALLATI AUTOVELOX IN TUTTA LA CITTA'?

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Estratto dell’articolo di Miriam Romano per “la Repubblica”

 

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La città più veloce d'Italia sceglie di diventare "lenta". Milano - lo ha deciso lunedì sera il Consiglio comunale - si convertirà entro un anno al limite di velocità di 30 chilometri orari in tutta la città. O quasi. Lo hanno già fatto a Parigi, a Bruxelles, ma anche a Helsinki e a Bilbao. Adesso anche Milano, che guarda alle grandi città europee sulla scia dello stesso percorso intrapreso a Bologna solo pochi mesi fa. Una scelta che divide utenti della strada e politici, con l'inevitabile corollario delle risse sui social.

 

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Se il fronte ambientalista, a cominciare dai ciclisti, approva senza esitazioni la misura, è Matteo Salvini che si incarica di aprire le polemiche. «Ricordo al sindaco e al Pd che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare», attacca con un tweet. A stretto giro di posta la risposta sardonica di Pierfrancesco Maran, che della giunta milanese è assessore alla Casa: «È per questo che sei andato via da Milano, giusto?».

 

E il sindaco Beppe Sala? Per ora preferisce tacere, non alimentare polemiche che considera inutili, anche perché la decisione non è stata presa dalla giunta milanese, ma dal consiglio comunale, dove comunque Sala ha una solida maggioranza.

 

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Tra le voci contrarie al progetto anche quelle del presidente d'Automobile Club di Milano, Geronimo La Russa: «È una follia, l'ennesima scelta demagogica che non garantirà nessun beneficio per la città e i cittadini». A Milano le "zone 30" si sono moltiplicate negli ultimi due anni. Figlie di un nuovo modo di pensare la mobilità e gli spazi pubblici.

 

Il Covid ha disegnato, un po' dappertutto, città più aperte ai pedoni, ai ciclisti, alle piazze pubbliche. Le carreggiate sono diventate sempre più "inospitali" per le automobili, nella logica di escludere poco alla volta dalla città i veicoli più inquinanti che occupano suolo e fanno lievitare al cielo le polveri sottili. Ad oggi, le zone dove vige il limite dei 30 all'ora rappresentano solo il 15 per cento di tutte le strade della città.

 

Ma dopo il via libera dal Consiglio comunale, a maggioranza di centrosinistra, con l'approvazione di un ordine del giorno e una chiara indicazione, le cose cambieranno: Milano dovrà essere proclamata "città 30" dal gennaio 2024. Significa che il limite non riguarderà più solo poche aree circoscritte.

 

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Quando si varcherà la soglia del centro urbano, la velocità andrà moderata dappertutto, escluse alcune grandi arterie di ingresso e di uscita dalla città. Un anno di tempo servirà anche per pianificare, per la nuova segnaletica, per avviare una campagna di comunicazione e spiegare ai cittadini che in città il limite di velocità si abbasserà. […]

pierfrancesco maran
MATTEO SALVINI
attilio fontana matteo salvini
beppe sala con la mascherina
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