IL MINISTERO DELLA SALUTE STA VALUTANDO LA QUARANTENA PER I CONTATTI STRETTI DI COLORO CHE SONO STATI CONTAGIATI DAL VAIOLO DELLE SCIMMIE - IN ITALIA SONO ARRIVATI A 505 I CASI, 501 DEI QUALI SONO UOMINI - IN ATTESA CHE L'EMA CONCLUDA L'ESAME PER ESTENDERE L'USO DEL VACCINO IMVANEX ANCHE AL VAIOLO DELLE SCIMMIE, L'ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA ANNUNCIA DI ESSERE PRONTO A PARTIRE CON LA VACCINAZIONE, CON UN RICHIAMO DOPO 2-3 MESI…
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Sono arrivati a 505 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. L'infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli quattro casi fra donne, secondo l'ultimo bollettino del ministero della Salute aggiornato a ieri. Sono 26 in più nel confronto con l'ultima rilevazione di quattro giorni fa. E proprio il ministero ha emanato una circolare che indica la possibilità, per i contatti stretti, di fare ricorso alla quarantena. «In specifici contesti ambientali ed epidemiologici - si legge - sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie».
I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (e in questi casi la quarantena non è necessaria), specifica ancora il ministero.
Per i contatti stretti è indicato di evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma durante il regime di sorveglianza. In attesa che il comitato per i medicinali per uso umano dell'Ema concluda l'esame per estendere l'uso del vaccino contro il vaiolo Imvanex anche al vaiolo delle scimmie, l'Istituto Spallanzani di Roma annuncia di essere pronto a partire con la vaccinazione. Ma sarà il ministero della Salute a esprimere le modalità di reclutamento. Il vaccino, ha spiegato la Regione Lazio, prevede una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi.