UNA MINORENNE, GIOVANE PROMESSA DELLA SCHERMA DELLA NAZIONALE UZBEKA, È STATA STUPRATA DA TRE COLLEGHI DURANTE UN RITIRO A CHIANCIANO TERME, IN PROVINCIA DI SIENA – L’INDOMANI DELLA VIOLENZA, LA RAGAZZINA SI È SVEGLIATA STORDITA, DOLORANTE E IN STATO CONFUSIONALE. L’IPOTESI È CHE QUALCUNO LE ABBIA SOMMINISTRATO LA “DROGA DELLO STUPRO” – LA RAGAZZA È STATA SOCCORSA E HA SUBITO DENUNCIATO I FATTI AVVENUTI LA SCORSA ESTATE, MA IL SUO LEGALE ATTACCA: “INERZIA DA PARTE DELLA PROCURA…”
-Estratto dell’articolo di Vincenzo Brunelli per www.corriere.it
Una giovane promessa, all’epoca minorenne, della scherma sarebbe stata stuprata lo scorso agosto da 3 suoi colleghi durante un ritiro estivo a Chianciano Terme in provincia di Siena della nazionale uzbeka, a cui partecipavano più squadre di varie Federazioni tra cui quella italiana. Due dei tre accusati dalla giovane ragazza sarebbero indagati dalla Procura di Siena per violenza sessuale aggravata ma al momento vige sull’inchiesta il massimo riserbo. I gravi fatti sarebbero accaduti nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 2023 quando la ragazza si sarebbe svegliata in stanza stordita, confusa e dolorante.
L’ipotesi è che la sera prima qualcuno le avrebbe fatto bere, insieme a una birra, la cosiddetta «droga dello stupro». Al suo risveglio i tre ragazzi, presunti autori dello stupro, erano ancora lì e stando al racconto, riportato da Il Messaggero, ridevano e pronunciavano frasi offensive nei suoi confronti.
Dopo che i tre atleti, e indagati, che farebbero parte della nazionale junior di scherma, sono andati via, la ragazza sarebbe stata soccorsa da un'amica e atleta che vedendola sofferente riesce a calmarla per poter avvisare i genitori che da Roma si sarebbero precipitati a Chianciano per portare la figlia in un ospedale capitolino.
Dopo alcuni giri e visite mediche in diversi nosocomi i sanitari le avrebbero dato anche la pillola del giorno dopo, a seguito di verifiche che avrebbero dimostrato la violenza sessuale subita dalla giovane.
Il 9 agosto infine la denuncia. I legali della famiglia della ragazza avrebbero affermato però - come riporta l'agenzia Ansa - che nei confronti degli indagati al momento non ci sarebbero iniziative di tipo cautelare e lamentano inoltre che Coni e Federscherma non avrebbero nemmeno sospeso gli atleti indagati per un reato così grave.
«C'è un'inerzia da parte della Procura, che neanche ha attivato il codice rosso, e della Federscherma che non ha preso nessun provvedimento nei confronti degli atleti indagati» spiega Luciano Guidarelli, legale della giovane atleta della Federazione di scherma dell'Uzbekistan.
«[…] la Federscherma è stata subito avvisata ma non abbiamo mai avuto riscontri né di provvedimenti […]».
Anche Federscherma ha commentato la vicenda con una nota: «[…] la Federazione – differentemente da quanto riportato – ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria. La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l’operato della Fis, non risponde in alcun modo all’attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell’operato delle autorità […]».