MINORENNI MINORATI – A LANCIARE I FINTI ALLARMI BOMBA IN FRANCIA SONO QUASI TUTTI DEI PISCHELLI CHE GIOCANO A FARE GLI AGENTI DEL CAOS – A CAUSA DELLA GUERRA IN MEDIORIENTE ABBIAMO I NERVI A FIOR DI PELLE: NEI GIORNI SCORSI LA REGGIA DI VERSAILLES È STATA EVACUATA QUATTRO VOLTE, SENZA CHE CI SIA STATA UNA REALE MINACCIA. LO STESSO È ACCADUTO, UNA VOLTA, AL MUSEO DEL LOUVRE DI PARIGI - 18 PERSONE SONO STATE FERMATE (QUASI TUTTE MINORENNI) - I MILLE RAGAZZINI RADICALIZZATI IN FRANCIA...
-Estratto dell’articolo di Francesca Pierantozzi per "Il Messaggero"
Mentre si svolgevano ad Arras i funerali di Dominique Bernard, il prof di francese assassinato sabato da un ventenne ceceno al grido di "Allah akbar", allarmi bomba e minacce di attentati hanno continuato a piovere sulla Francia in allerta massima antiterrorismo. Ieri, per la seconda giornata consecutiva, sono stati undici gli aeroporti che hanno dovuto ordinare l'evacuazione immediata in seguito ad allerte, tutte rivelatesi poi false.
Evacuata per la quarta giornata anche la reggia di Versailles. Il solito messaggio su un sito e fuori i circa 15 mila visitatori del castello e dei giardini. Il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha fatto sapere, ieri sera, che 18 persone sono state fermate tra mercoledì e giovedì nel quadro delle inchieste aperte. «Si tratta per la maggior parte di minorenni».
In corso anche il monitoraggio su tutto il territorio francese delle migliaia di schedati "S", ovvero legati all'integralismo islamico, come era Mohamed Mogouchkov, l'assassino del professor Bernard. È accusato di omicidio in rapporto a un'azione terroristica. Arrestati con lui anche il fratello minore di 16 anni, per complicità, e un cugino di 15, per omissione volontaria di impedire un crimine.
Secondo il ministro Darmanin sono «oltre mille i minorenni schedati per islamismo». Darmanin ha aggiunto che dal 2017, arrivo di Macron all'Eliseo, «oltre 922 schedati S radicalizzati sono stati espulsi». «I minorenni radicalizzati si scambiano foto di decapitazioni, propaganda Isis - ha detto il ministro - Perché dei ragazzini di 11, 12, 13 anni, guardano dei video di decapitazioni sui cellulari? Si può dire anche che è un po' colpa dei genitori?». […]