MISERIA E NOBILTA’ - BOTTE E INSULTI ALLA MOGLIE: FINISCE A PROCESSO IL PRINCIPE CARLO TORLONIA, GIÀ IN LITE CON LA FAMIGLIA PER UN’EREDITÀ CHE SFIORA I DUE MILIARDI DI EURO – PER I PM, L’ARISTOCRATICO TRATTAVA LA CONSORTE COME LA SGUATTERA DEL GUATEMALA: “TI DOVRESTI OCCUPARE DELLA CASA. FAI LA MOGLIE. SEI UN’IDIOTA, SENZA INTELLIGENZA” - AL CULMINE DI UNA LITE SAREBBE SALITO CON LE GINOCCHIA SUL PETTO DELLA DONNA TENTANDO DI STROZZARLA. UN’ALTRA VOLTA LE AVREBBE STRETTO CON FORZA I POLSI FINO QUASI A STRITOLARLI…
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Giuseppe Scarpa per “la Repubblica” - Estratti
Il principe Carlo maltrattava (pesantemente) la moglie, anche lei principessa. È l’accusa della procura di Roma, ed esplode il caso nell’aristocrazia di casa nostra. Lui è Carlo Torlonia, già in lite con la famiglia per un’eredità che sfiora i due miliardi di euro, questo il ricco lascito del casato su cui i figli e il nipote di Alessandro Torlonia, morto a fine del 2017, si danno da anni battaglia senza che, per adesso, ne siano venuti a capo. Il cognome Torlonia a Roma è sinonimo, da generazioni, di ricchezze smisurate, solidissime quanto impenetrabili. E per questo da sempre difese con grande riserbo.
Don Alessandro Torlonia, l’ultimo assistente al soglio pontificio della Corte papale, scomparso a 93 anni, era il titolare di un immenso tesoro al centro della causa tra Carlo (il primogenito), Paola (madre di Alessandro Poma Murialdo) Francesca e Giulio. Ma questa è un’altra storia che non si combatte al civile, e non vede contrapposti i fratelli desiderosi di mettere le mani su una inestimabile successione. In questo altro capitolo della vita di Carlo Torlonia il contrasto va in scena al tribunale penale dove il principe veste i panni, assai scomodi, dell’imputato che se la deve vedere con la sua ex, anch’essa di stirpe nobile, e i suoi avvocati, tra cui figura Carlo Taormina.
A processo, appunto, c’è l’aristocratico che trattava, per i pm, la consorte non come la compagna della vita ma più che altro come una schiava: «Ti dovresti occupare della casa, che cosa ci stai a fare qui. Fai la moglie». Stop. A ciò si aggiungono altre irripetibili ingiurie con cui Torlonia era solito apostrofarla, almeno secondo la versione della donna. E ancora: «Sei un’idiota, senza intelligenza » .
Insomma, un comportamento poco rispettoso, che sarebbe andato oltre i limiti. Un matrimonio andato in frantumi, deragliato nel peggiore dei modi e che ha trovato uno dei suoi sbocchi al penale, di fronte al giudice Alfonso Sabella, che dovrà decidere, entro l’anno, se effettivamente il principe sia colpevole dei reati che la pm Paola Giordano gli imputa: maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. E infatti il repertorio dell’aristocratico, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non si limitava alle pesanti invettive che la donna, con una certa costanza, subiva dal nobiluomo. Ci sarebbero anche delle aggressioni fisiche.
Questo emerge dalla lettura degli atti della procura di cui si è discusso a processo. In particolare, in due occasioni, Torlonia sarebbe passato dalle parole ai fatti. Al culmine di un’altra lite sarebbe salito con le ginocchia sul petto della donna tentando di strozzarla. Un tentativo a cui poi ha subito rinunciato, anche se il gesto ha terrorizzato la donna durante un loro soggiorno estivo a Ponza.
E sempre in estate, ma questa volta a Fregene, l’anno successivo avrebbe replicato, stringendole con forza i polsi fino quasi a stritolarli. Questa volta la donna non avrebbe perdonato il gesto, in un matrimonio ormai ai titoli di coda: si è fatta refertare le ferite “guaribili in sei giorni”, come compare n el dettagliato capo d’imputazione che raccoglie gli ultimi difficili anni, dal 2017 al 2019, vissuti dalla coppia.