MISTERO SULLA MORTE DI VERA SLEPOJ! LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO. LA FAMIGLIA NON CREDE AL MALORE DELLA PSICOLOGA TROVATA SENZA VITA IN CASA SUA LO SCORSO 21 GIUGNO – LA SCRITTRICE AVEVA TOLTO UNA CISTI AL GINOCCHIO E DUE GIORNI PRIMA DI MORIRE ERA STATA DA UN MEDICO PER PROVARE A TOGLIERE IL SANGUE CHE SI ERA ACCUMULATO SOTTOPELLE – C’È STATO UN ERRORE MEDICO DOPO IL PICCOLO INTERVENTO CHIRURGICO? SI ATTENDE L’AUTOPSIA CHE SARA’ FATTA FORSE GIA’ OGGI…

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Enrico Ferro per repubblica.it - Estratti

 

vera slepoj

La morte della psicologa Vera Slepoj potrebbe essere la conseguenza di un errore medico, commesso in seguito a un piccolo intervento chirurgico a cui si era sottoposta qualche giorno prima. Questo è il dubbio dei familiari, che hanno depositato un esposto in Procura a Padova, dove è stato subito aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. E dunque adesso si attende l’autopsia, che sarà fatta forse già oggi.

 

I dubbi dei parenti partono da un dato di fatto, cioè lo stato di salute della psicoterapeuta. Vera Slepoj aveva 70 anni e stava benissimo, come avevano avuto modo di riscontrare anche amici e conoscenti la sera prima del suo decesso, a una cena organizzata dai Lions di Padova.

 

Alle persone a lei più vicine aveva però confidato di aver tolto una cisti al ginocchio e di essere un po’ preoccupata per qualche noia connessa a quell’intervento. Negli ultimi giorni era comparsa infatti una vistosa ecchimosi intorno all’area interessata dall’operazione. E due giorni prima di morire era stata da un medico per provare a togliere il sangue che si era accumulato sottopelle, sempre nell’ottica di eliminare il coagulo.

VERA SLEPOJ

 

Dalla cena Vera Slepoj se n’era andata poco prima delle 23, chiedendo un passaggio a casa a Ludovica Casellati, figlia di Elisabetta, la ministra delle Riforme Costituzionali del governo Meloni. Davanti a casa si erano salutate come sempre, salvo poi morire di lì a poco. «Sono ancora sconvolta, proprio perché l’avevo vista benissimo la sera prima a cena», racconta Sabrina Talarico, presidente dei Lions.

 

«Eravamo sedute allo stesso tavolo, abbiamo parlato a lungo e il suo intervento durante la serata è stato meraviglioso». Vera Slepoj aveva parlato dell’importanza di fare volontariato, per uscire dall’individualismo. «Dedichiamoci al prossimo, facciamolo anche per la nostra psiche», era stato il suo invito. Ma poche ore dopo, verso l’alba, la doccia fredda per tutti. La domestica, appena entrata nella sua abitazione in piazza del Santo a Padova, la trova riversa in bagno, ancora vestita come la sera prima. Dà subito l’allarme ma ormai è tardi.

 

 

La dinamica della sua ultima notte suggerisce l’insorgere di un malore che l’ha colta all’improvviso, poco prima di andare a letto. Una vicina ha raccontato di aver sentito abbaiare i due cagnolini intorno alle 2 di notte, cosa che non accadeva mai. I familiari sospettano si sia trattato di un’embolia e vogliono capire se sia in qualche modo dovuta alla rimozione della cisti.

vera slepoj

 

Vera Slepoj lascia la madre di 101 anni e una sorella ottantenne, motivo per cui è il nipote Federico Raimondi Slepoj, professore di Economia ad Harvard, a prendere in mano la situazione. «Al momento è prematuro formulare qualsiasi ipotesi. Lasciamo che siano compiuti prima tutti gli accertamenti», dice mantenendo un rigoroso riserbo.

 

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