E MO’ SO CAZZI - GHISLAINE MAXWELL “SMETTERÀ DI DIFENDERE” L'ANONIMATO DI OTTO PERSONAGGI COINVOLTI NELLA CAUSA INTENTATA CONTRO DI LEI DA VIRGINIA GIUFFRE, LA GRANDE ACCUSATRICE DI EPSTEIN: IN SEI SI SONO OPPOSTI ALLA SPUTTANATION TEMENDO DI ESSERE “MANGIATI VIVI DAI MEDIA”, MA L’EX APE REGINA HA DECISO DI VUOTARE IL SACCO – TREMANO POLITICI, STELLE DEL CINEMA, PRESIDENTI, NOBILI CHE SI ATTOVAGLIANO CON IL FINANZIARE E CHE…
-Irene Soave per il “Corriere della Sera”
Ghislaine Maxwell «smetterà di difendere» l'anonimato di otto personaggi coinvolti nella causa intentata contro di lei da Virginia Giuffre, la grande accusatrice del caso Epstein: Maxwell, 60 anni, ora giudicata colpevole di diversi reati sessuali tra cui il traffico di minori, finirà probabilmente la sua vita in carcere. Di lì smetterà - così in una lettera consegnata alla giudice federale Loretta Preska dai suoi avvocati - di tutelare l'anonimato di otto «John Doe» coinvolti nei fatti che le sono imputati.
A chiedere di rivelarne le generalità sono gli avvocati di Virginia Giuffre. «John Doe», per le donne «Jane Doe», è il nome che in gergo giuridico è attribuito, in lingua inglese, a cadaveri non identificati o personaggi anonimi.
«Gli otto John Doe hanno assistenza legale che può tutelare la loro riservatezza», scrivono gli avvocati, «e Maxwell lascia alla corte la possibilità di richiederle di identificarli». Sei degli otto «John Doe» si sono opposti alla pubblicità dei loro nomi, rivelano fonti di stampa: nelle carte del tribunale risulta che uno teme «imbarazzo e problemi» e un secondo immagina che sarebbe «mangiato vivo dai media, mentre voglio vivere tranquillo». Solo due hanno spiegato i legali, acconsentono a essere citati per nome, nonostante «il comprensibile imbarazzo che può provocare, anche in chi non è parte in causa, l'associazione alle condotte di Epstein e Maxwell».
Un imbarazzo e un danno all'onore «che comunque non giustifica», continua la lettera, «la copertura di informazioni di questo interesse, soprattutto a processo penale concluso». Politici, stelle del cinema, presidenti, nobili: le «connections» di Jeffrey Epstein e di Ghislaine Maxwell, invitati alle loro feste e ospiti sugli aerei privati del finanziere morto suicida in carcere nel 2019, sono sempre state molte, e della massima celebrità e importanza.
E dal 2008, dopo la prima condanna a Epstein, trovato allora colpevole di adescamento di una prostituta minorenne, la maggior parte di loro ha lottato per cancellare ogni traccia di quella frequentazione ormai compromettente. Dagli Usa alla Gran Bretagna. Una donna, anche lei per il momento sconosciuta e che potrebbe aver visto il principe Andrea con Virginia Giuffre in una discoteca londinese 20 anni fa si è detta «disponibile» a testimoniare nella causa di Giuffre contro il reale.