MOLESTATORI E SPIETATI - IL GIP DESCRIVE I DUE MINORENNI ARRESTATI NELL'INCHIESTA SUGLI ABUSI SESSUALI DI CAPODANNO A MILANO COME INCURANTI DELLA "SOFFERENZA PATITA DALLE DUE GIOVANI RAGAZZE" IMPORTUNATE IN PIAZZA - I GIOVANI HANNO TENUTO UN "ATTEGGIAMENTO DI ASSOLUTA SPREGIUDICATEZZA E INDIFFERENZA ALLE REGOLE PIÙ ELEMENTARI DELLA CIVILE CONVIVENZA" E DI "MANCATO RISPETTO DELLA DIGNITÀ E DELLA LIBERTÀ PERSONALE DI GIOVANI DONNE" - RESTANO IN CARCERE PER PERICOLO DI RECIDIVA...
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(ANSA) - I due minorenni arrestati nell'inchiesta milanese sugli abusi sessuali di Capodanno non hanno desistito "nemmeno di fronte all'evidente sofferenza patita dalle due giovani ragazze" tedesche.
Lo scrive il gip del Tribunale per i minorenni di Milano Paola Ghezzi nell'ordinanza nella quale parla anche di "gravissime e radicate lacune educative, sfociate in un atteggiamento di assoluta spregiudicatezza e indifferenza alle regole più elementari della civile convivenza" e di "mancato rispetto della dignità e della libertà personale di giovani donne in una serata di festeggiamenti nel centro della metropoli milanese".
La personalità dei due ragazzi, scrive il gip, è "desumibile dalla commissione" dei fatti "gravissimi e indicatori di una completa mancanza di qualsivoglia presidio di legalità che direzioni le loro condotte e dalla pervicacia dimostrata nel voler portare a termine la propria azione violenta, non desistendo nemmeno di fronte all'evidente sofferenza" delle due ventenni.
Per entrambi gli arrestati sussiste, secondo il giudice, il pericolo "di recidiva" e l'unica misura idonea è quindi la "custodia cautelare" in un istituto di pena minorile. I due, tra l'altro, entrambi egiziani (uno ha il permesso di soggiorno, l'altro è un minore straniero non accompagnato), per il gip sono "inseriti in contesti ad altissimo rischio di devianza" e sembrano "non poter fare riferimento ad alcun ambiente familiare o educativo in grado di contenerli e di fornire positivi modelli educativi".
Per loro sono indispensabili anzi "esigenze rieducative particolarmente serie e stringenti, attesa la condizione di devianza in cui versano" con "incapacità di autodisciplina".
È anche "necessario", per il giudice, "fornire ai giovani" arrestati "il senso di una risposta adeguata alle gravi violazioni commesse" per fare in modo che intraprendano poi un "percorso di crescita morale".