IL MONDO DEL CINEMA È IN BAMBOLA – L’ESCLUSIONE DI GRETA GERWIG E MARGOT ROBBIE ALLE NOMINATION PER GLI OSCAR  FA INCAZZARE TUTTI E MANDA IN TILT STAMPA AMERICANA E FEMMINISTE – IL “NEW YORKER” SOTTOLINEA COME IL FILM NON SIA STATO SNOBBATO VISTO CHE HA RICEVUTO SEI NOMINATION. MA LE FEMMINISTE SONO CONVINTE CHE GERWIG E ROBBIE SIANO STATE ESCLUSE IN QUANTO DONNE. MA E' SOLO UNA LAGNA POLITICA: A HOLLYWOOD SONO ANNI CHE DISTRIBUISCONO PREMI POLITICAMENTE CORRETTI... - VIDEO

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Estratto dell'articolo di Eleonora D'amore per www.fanpage.it

 

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Ryan Gosling e America Ferrera sono gli unici due attori nominati tra i non protagonisti di Barbie agli Oscar 2024. Un boato è stato generato dalla scandalosa esclusione di Greta Gerwig (alla regia) e Margot Robbie (tra le attrici protagoniste). La protesta: "Vincerà Ken senza Barbie", la storia si ripete.

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"Sono estremamente onorato di essere nominato in un anno con così tanti film di qualità. E non avrei mai pensato di dirlo, ma sono anche incredibilmente onorato e orgoglioso che sia per aver interpretato una bambola di plastica di nome Ken", ha commentato Ryan Gosling dopo l'annuncio delle nomination agli Oscar 2024, "Ma non esiste Ken senza Barbie, e non esiste un film su Barbie senza Greta Gerwig e Margot Robbie, le due persone maggiormente responsabili di questo film storico e celebrato in tutto il mondo".

 

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Poi ha aggiunto: "Nessun riconoscimento sarebbe possibile per chiunque abbia preso parte al film senza il loro talento, grinta e genio. Dire che sono deluso dal fatto che non siano state nominate nelle rispettive categorie sarebbe un eufemismo. Ci hanno fatto ridere, ci hanno spezzato il cuore, hanno scosso la cultura e hanno fatto la storia. Il loro lavoro dovrebbe essere riconosciuto insieme agli altri candidati molto meritevoli".

 

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“Sono rimasta incredibilmente delusa dal fatto che non siano state nominate", ha dichiarato anche America Ferrera, "Greta ha fatto praticamente tutto ciò che un regista può fare per meritarselo. Creare questo mondo e prendere qualcosa che non aveva valore intrinseco per la maggior parte delle persone e renderlo un fenomeno globale. È deludente non vederla in quella lista".

 

Per quanto riguarda Margot Robbie: "Il lavoro di Margot come attrice è stato davvero incredibile. Una delle sue caratteristiche è la spontaneità con cui riesce a far sembrare tutto molto semplice. E forse la gente si è lasciata ingannare pensando che il lavoro sia stato una passeggiata, quando invece non è così. È stata capace di portare cuore, umorismo, profondità, gioia e divertimento al personaggio, a tal punto da rendermi fiera di lavorare con lei. È una maestra in questo mestiere”.

 

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Tra gli articoli più letti a supporto delle nomination agli Oscar 2024, quello del critico Michael Schulman per il Newyorker, dal titolo Gli Oscar sono confusi rispetto il film Barbie. Schulman cerca di analizzare i motivi per i quali l'Academy ancora una volta si è trovata clamorosamente a snobbare un colosso al botteghino per dirsi coerente con le scelte (anche sbagliate) del passato. "Prima delle nomination, si vociferava che lo snobismo avrebbe fatto deragliare le speranze del film per gli Oscar, ma i risultati mostrano una certa perplessità. Barbie è stata tutt'altro che ignorata, ma trascurare le due donne che ne sono state le forze creative trainanti è un modo curioso di abbinare le nomination ai risultati", scrive Schulman.

 

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La critica prosegue inevitabilmente sul fenomeno Barbenheimer: "L'improbabile ‘gemello' del film, Oppenheimer, non ha avuto simili lacune. Ha ottenuto tredici nomination, più di qualsiasi altro film, ed è in una posizione privilegiata per vincerne molte, tra cui Miglior Film, Miglior Regista (Christopher Nolan) e Miglior Attore. (Cillian Murphy). L’Accademia ha dovuto affrontare le logiche talvolta contraddittorie dell’arte e del marketing. Solo raramente un singolo film riesce a soddisfare entrambi".

 

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Il colosso Barbenheimer, l'estate scorsa, è stato un faro di speranza: la gente andava al cinema e non per un Marvel. Ed entrambi i film erano davvero belli. Era inevitabile che gli Oscar li valorizzassero con dei premi e, nell'includere due prodotti così popolari, ne beneficiassero agli ascolti (a dir poco deprimenti negli ultimi anni). Ma ciò che è accaduto con il trattamento di Greta Gerwig e Margot Robbie mostra chiaramente che gli Oscar sono più confusi che mai su cosa fare con un successo mondiale, divertente, intelligente e populista. Forse tra cinquant'anni il Museo dell'Accademia appenderà una bambola Barbie al soffitto come già accaduto in passato con Lo squalo di Steven Spielberg.

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