MORETTI A PEZZI –  A CANNES LA CRITICA INTERNAZIONALE DEMOLISCE “TRE PIANI” - LA STRONCATURA DI VARIETY: “PIATTO, DRAMMATICAMENTE RIGIDO” - THE WRAP: “TRISTE DA DIRE, MA È UNO DEI PEGGIORI SFORZI IN UNA GRANDE CARRIERA” - LE MONDE: “NANNI MANCA DI ACUTEZZA SULLA SOCIETÀ D'OGGI, INTRECCIA STORIE CONVENZIONALI E INCOERENTI SENZA TROVARE LA FINEZZA POLITICA DEI SUOI PRIMI FILM” - LE FIGARO: “IL REGISTA INCIAMPA NELLO STUOINO” – E MORETTI REAGISCE CON… - VIDEO

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Gloria Satta per "il Messaggero"

 

tre piani

Paradossi del Festival. The French Dispatch, uno dei film più attesi di questa 74ma edizione, vuol essere una «lettera d'amore al giornalismo» ma il regista americano Wes Anderson, 52 anni, che ha riunito un cast stellare (Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Bill Murray, Owen Wilson....) oggi non terrà la tradizionale conferenza stampa. Sì al red carpet in pompa magna tutti insieme, no all'incontro con i cronisti del mondo intero che hanno fatto a spintoni (assembramento!) per entrare alla proiezione.

 

locandina tre piani nanni moretti

Il gran rifiuto di Anderson è uno sgarbo sia alla stampa sia alla liturgia del Festival che già l'anno scorso, prima di venire cancellato a causa del covid, avrebbe dovuto aprirsi proprio con The French Dispatch (in sala l'11 novembre). Sofisticato e coloratissimo, decisamente eccentrico grazie anche agli scintillanti costumi di Milena Canonero, il film parla di un'immaginaria rivista americana (riconducibile però a The New Yorker) in un'altrettanto inventata cittadina francese all'inizio del Ventesimo secolo.

 

DA REMOTO Quest' anno anche un altro regista non incontrerà da vicino i giornalisti, ma contro la sua volontà: è il russo Kirill Serebrennikov, 51, in corsa per la Palma d'oro con Petrov' s Flu, un film allucinato e profetico che parla di una pandemia. Oppositore di Vladimir Putin, Serebrennikov ha il divieto di lasciare il suo Paese e stamattina si collegherà con la conferenza stampa da remoto.

NANNI MORETTI ALBA ROHRWACHER MARGHERITA BUY

 

 È la seconda volta che si vede costretto a disertare Cannes: nel 2018, in competizione con Leto, si trovava agli arresti domiciliari e venne rappresentato da una sedia vuota. Ieri era invece piena la conferenza stampa di Nanni Moretti, regista di Tre piani, con gli attori Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Elena Lietti, Adriano Giannini, Alessandro Sperduti. Oggetto di un'ovazione in sala, favorevolmente recensito dagli italiani, il film non ha però convinto la critica internazionale.

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STRONCATURE Gli anglosassoni l'hanno stroncato, i francesi sono stati meno drastici ma la sostanza non cambia. «Piatto, drammaticamente rigido... il senso dell'umorismo del veterano italiano e dal riconoscibile sguardo umano, questa volta lo abbandona completamente», ha sentenziato Variety mentre The Hollywood Reporter ha sostenuto che «Moretti non raggiunge i picchi emotivi de La stanza del figlio», e The Wrap ha scritto: «Triste da dire, ma è uno dei peggiori sforzi in una grande carriera». Per Le Monde Nanni «manca di acutezza sulla società d'oggi, intreccia storie convenzionali e incoerenti senza trovare la finezza politica dei suoi primi film».

NANNI MORETTI MARGHERITA BUY

 

Per Le Figaro il regista «inciampa nello stuoino» mentre il più favorevole Libération parla di «grande e terribile mélo in cui si processa la paternità tossica, assente e distruttiva». Lo spagnolo El País rivela: «Anche se non mi ha entusiasmato, sono stato dentro al film dall'inizio alla fine».

 

Deluso? Moretti, che affermava di non aver letto le recensioni, ha risposto: «Quarant' anni fa leggevo tutte le critiche, comprando addirittura prima edizione dei giornali in piena notte. Oggi sono più tranquillo, leggo solo un paio di quotidiani». Anche la notte di Tre Piani è stata scandita dal trionfo degli Azzurri agli Europei: «Sono felice, ha vinto una squadra senza divi. Sono tutt' altro che contrario al divismo, ma nel calcio non ha senso», ha detto il regista che, dopo gli applausi in sala, della partita ha potuto vedere «solo i rigori» sul cellulare insieme con i suoi attori.

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COSPIRAZIONE E ieri Oliver Stone ha presentato fuori concorso JFK Revisited: Through The Looking Glass, il nuovo documentario sull'assassinio di Kennedy. Protagonista, a 30 anni dal film JFK che vinse due Oscar, è ancora la «cospirazione» ordita per togliere di mezzo il presidente «che quando fu ucciso stava facendo scelte scomode per troppi», dice il regista americano. «La documentazione completa sul caso avrebbe dovuto già essere interamente divulgata, ma ne è accessibile solo una piccola parte. È il segno di un impero intimorito dal suo declino e deciso a giocare sulla difensiva, preoccupato di tutto quello che possa danneggiare lo status quo».

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ESHKOL NEVO - TRE PIANI
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