MOSE DA PAZZI - MANCA UN ALTRO MILIARDO PER FINIRE LA COLOSSALE OPERA CHE ALLA FINE COSTERÀ PIÙ DI 6 MILIARDI DI EURO: LA PIU’ GRANDE DELLE INCOMPIUTE - IN LAGUNA SCOPPIA LA GUERRA TRA GLI AMMINISTRATORI STRAORDINARI DEL CONSORZIO, IL COMMISSARIO ELISABETTA SPITZ E IL PROVVEDITORE ALLE OPERE PUBBLICHE DEL TRIVENETO…
-Giuseppe Pietrobelli per il “Fatto quotidiano”
In Laguna è scoppiata la guerra tra gli amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, il commissario Elisabetta Spitz nominata per sbloccare i cantieri del Mose e il Provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone. Se le stanno suonando a colpi di lettere, memorie, accuse e repliche, su costi delle consulenze, bilanci consuntivi, soldi che non ci sono e possibilità di concludere entro dicembre 2021 la colossale opera.
L' ultimo capitolo è un documento che Fiengo e Ossola definiscono una "bozza di lavoro", ovvero "Scenari di produzione esercizio 2020 e a finire", il calcolo più attuale su disponibilità e risorse da impiegare. Il commissario Spitz lo ha subito definito un documento ufficiale proveniente dai due amministratori nominati dopo gli scandali, con il beneplacito dell' Anac. Intanto la Zincone risponde a colpi di mail alle accuse dei parlamentari 5S secondo cui la sua proposta di un Settimo Atto aggiuntivo diventerebbe un colpo di spugna sugli errori e le ruberie delle imprese (Mantovani, Condotte e Fincosit) che si spartirono lavori e distribuirono tangenti.
La bozza di conto economico formalizza ciò che Il Fatto aveva rivelato ai tempi dell' acqua altissima di novembre. Ovvero, che il Mose alla fine costerà più di 6 miliardi di euro. La più grande delle incompiute. Finora sono stati spesi 5 miliardi e 93 milioni di euro, a fronte dei 5,493 miliardi da anni stati fissati dal governo come costo totale. Gli amministratori hanno (teoricamente) un credito di 413 milioni dai residui (soprattutto finanziari) dei contributi previsti dallo Stato negli ultimi 15 anni e che andrebbero destinati a lavori (286 milioni), studi, e accantonamento per rimborsi e imprevisti (76 milioni).
A questi si aggiunge una previsione di altri 390 milioni per le spese di avviamento, di cui solo 100 stanziati. In una tabellina vengono sintetizzate le risorse che devono essere prodotte e contabilizzate per ultimare il Mose e avviarlo: 752 milioni nel 2020, 167 nel 2021, 109 nel 2022, 61 nel 2023 e 10 nel 2024. Il totale di quanto manca da spendere (a partire dai 5 miliardi 93 milioni già spesi) è quindi un miliardo 101 milioni (818 milioni per lavori). Il costo finale raggiunge così i 6 miliardi e 194 milioni, a cui però bisogna togliere - extra progetto - i 390 milioni dell' avviamento. Se i soldi arriveranno tutti, l' opera sarà ultimata e collaudata, altrimenti dovrebbero essere lasciate da parte alcune voci di spesa.
Commento di Fiengo: "I calcoli sono per ora una bozza e comunque in linea con la previsione del Cipe del 2012".