MUSK È COME TUTTI GLI ALTRI: LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE VALE SOLO QUANDO NON RIGUARDA I SUOI INTERESSI – “X” HA SOSPESO L’ACCOUNT DEL GIORNALISTA INDIPENDENTE KEN KLIPPENSTEIN, REO DI AVER CONDIVISO UN DOCUMENTO RIGUARDANTE JD VANCE, CHE ARRIVEREBBE DAL PRESUNTO HACKERAGGIO IRANIANO ALLA CAMPAGNA DI TRUMP – KLIPPENSTEIN AVREBBE VIOLATO LE REGOLE SULLA PUBBLICAZIONE DI INFORMAZIONI “PERSONALI PRIVATE NON REDATTE”. MA È TUTTA UNA SCUSA: LA VERITÀ È CHE LA NOTIZIA IMBARAZZA IL CANDIDATO VICE DI TRUMP, SOSTENUTO DA ELON…
-Traduzione dell’articolo di Angrej Singh per www.axios.com
Giovedì X ha sospeso l'account del giornalista indipendente Ken Klippenstein dopo che quest'ultimo ha condiviso il documento riguardante il senatore JD Vance proveniente dal presunto hackeraggio iraniano della campagna di Donald Trump.
Il quadro generale: Il documento di 271 pagine include una ricerca su Vance che la campagna di Trump ha compilato per valutarlo come potenziale compagno di corsa.
La notizia: poco dopo che Klippenstein ha condiviso il documento, il suo account X è stato sospeso per aver violato la politica sui materiali violati, in vigore prima che Elon Musk acquistasse Twitter per 44 miliardi di dollari nel 2022.
Klippenstein ha pubblicato il documento sulla sua newsletter Substack personale, scrivendo: “Il dossier mi è stato offerto e ho deciso di pubblicarlo perché è di grande interesse pubblico in una stagione elettorale”.
“Per quanto ne so, non è stato alterato, ma anche se lo fosse, il suo contenuto è pubblicamente verificabile. Lascerò che parli da solo”, ha aggiunto.
Il documento includeva il numero di telefono, l'indirizzo di casa e l'indirizzo e-mail di Vance.
Cosa si dice: “Ken Klippenstein è stato temporaneamente sospeso per aver violato le nostre regole sulla pubblicazione di informazioni personali private non redatte, in particolare gli indirizzi fisici del senatore Vance e la maggior parte del suo numero di previdenza sociale”, ha dichiarato ad Axios un portavoce di X. Klippenstein non ha risposto a una richiesta di commento da parte di Axios.
Tra le righe: In passato, sotto la gestione di Musk, X ha sospeso gli account dei giornalisti, nonostante le sue ripetute affermazioni a favore della libertà di parola. Le sue decisioni in materia di moderazione dei contenuti sono state incoerenti e hanno rappresentato un punto di rottura per i media.
Flashback: Nel 2020 i critici conservatori hanno criticato Twitter per aver limitato la diffusione di un articolo del New York Post su Hunter Biden.
In risposta, l'azienda ha apportato due modifiche alla sua politica sui materiali violati nel 2020, come riportato da Sara Fischer di Axios: Twitter non rimuoverà più i contenuti violati a meno che non siano condivisi direttamente dagli hacker o da chi agisce di concerto con loro. Etichetterà i tweet per fornire un contesto invece di bloccare la condivisione dei link su Twitter.