MUTANDE E CATENE - "CARO MERLO, SECONDO LEI È PIÙ VIOLENTO ESSERE TRASCINATA IN TRIBUNALE IN CATENE E MANETTE ANCHE AI PIEDI COME LA SIMPATICISSIMA ILARIA SALIS O SUBIRE, DA VITTIMA COMPIANTA DI UNO STUPRO, MALCELATA DA UN DRAPPO NERO, ORE DI MORTIFICANTE INTERROGATORIO, MARTELLANTE E INTIMO, MUTANDE COMPRESE, CON 1.400 DOMANDE IN SEI UDIENZE? “QUANDO L’HA PRESA PER I CAPELLI HA USATO UNA MANO O TUTTE E DUE?”. “I PANTALONCINI ERANO ELASTICIZZATI?”. “HA URLATO?”. NON CREDO CHE IN UNGHERIA SE LA PASSINO MEGLIO, MA A ME QUEST’ITALIA PARE ORRIBILE”
-Posta e risposta di Francesco Merlo per "La Repubblica"
Caro Merlo, secondo lei è più violento essere trascinata in tribunale in catene e manette anche ai piedi come la simpaticissima Ilaria Salis o subire, da vittima compianta di uno stupro, malcelata da un drappo nero, ore di mortificante interrogatorio, martellante e intimo, mutande comprese, con 1.400 domande in sei udienze? «Quando l’ha presa per i capelli ha usato una mano o tutte e due?». «I pantaloncini erano elasticizzati?». «Ha urlato?». «Quali atti di resistenza ha posto?». Non credo che in Ungheria se la passino meglio, ma a me quest’Italia pare orribile.
Mirta Malerba — Lecce
RISPOSTA
Il processo di Tempio Pausania per stupro di gruppo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici non è facile e credo che nessuna domanda possa essere gradevole, non solo per la vittima. Ma ne ho sentite alcune che non bisognava permettere. Una su tutte: «Come hanno fatto a sfilarle gli slip e i pantaloni insieme?». Il triste, umiliante e compiaciuto accanimento sui dettagli morbosi non onora la civiltà del diritto e non serve ad accertare la verità dei fatti.