MUTI SIAMO – MATTEO MESSINA DENARO E IL SUO PRESTANOME, ANDREA BONAFEDE, NON PARLANO. IL BOSS SAREBBE DOVUTO COMPARIRE IN VIDEO COLLEGAMENTO DAL CARCERE DELL’AQUILA PER L’UDIENZA DI UN VECCHIO PROCEDIMENTO SULLA MAFIA AGRIGENTINA, MA LA SUA SEDIA È RIMASTA VUOTA – BONAFEDE NON HA RISPOSTO ALLE DOMANDE DEL GIP NELL'INTERROGATORIO DI GARANZIA – E A PALERMO SPUNTANO I MANIFESTI SULLE PRIMARIE DI COSA NOSTRA…
-Estratto dell'articolo di G. Leg. per “la Stampa”
Silenzio, parla Matteo Messina Denaro, Anzi no. Il boss latitante per 29 anni non si è presentato nemmeno ieri mattina alla convocazione dei giudici. Cosi come a Caltanissetta una settimana fa dove avrebbe dovuto comparire come imputato in uno degli ultimi rivoli del processo per la strage di Capaci, la sua sedia è rimasta vuota anche oggi di fronte al giudice dell'udienza preliminare del procedimento Xidy, operazione del Ros che colpi la mafia agrigentina portando in carcere (e pure a una pesante condanna a 18 anni) un'avvocatessa collusa coi boss della zona.
[…] Eppure quegli uomini d'onore intercettati proprio di lui parlavano come il vertice assoluto dell'organizzazione. Imprescindibile per poter decidere di destituire quel vecchio padrino per il quale uomini della "Stidda" chiedevano il ridimensionamento. Le cimici catturarono questo colloquio al termine di un incontro proprio nello studio dell'ex legale poi espulsa dall'ordine: «Non possiamo, solo lui è in grado di decidere, bisogna parlare a Matteo». L'interlocutore sembrò non afferrare e chiese «Matteo chi?». Replica: «Quello di Castelvetrano».
E d'altronde i pizzini ritrovati nel covo di Bernardo Provenzano all'epoca dell'arresto, scritti da Messina Denaro erano stati profetici in tal senso: «Sono nato così e morirò cosi».
Il boss non si è presentato e il suo alias non ha risposto alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia. Si è avvalso di questa facoltà Andrea Bonafede, [...] arrestato per associazione mafiosa. […] L'accusa è di essere un affiliato riservato.
[…] E sull'evidenza della caduta di un capo, sono apparsi ieri a Palermo dei manifesti pieni di satira. Li ha affissi il Collettivo offline corporation per annunciare le "Elezioni primarie di Cosa nostra".
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