NATALE AMARO PER CHI HA VOLUTO LA BREXIT – IN GRAN BRETAGNA SI ACCENDONO LE LUMINARIE, MA L’UMORE È NERO: L'ECONOMIA DEL PAESE È L'UNICA DEL G7 A NON ESSERE TORNATA AI LIVELLI PRE-PANDEMIA E, PER L'OCSE, LA CRESCITA NEI PROSSIMI DUE ANNI SARÀ LA PEGGIORE DI TUTTO IL G20. LE CAUSE? IL COVID, LA CRISI ENERGETICA E SOPRATTUTTO LA BREXIT CHE PESA COME UNA ZAVORRA SU INVESTIMENTI, PRODUTTIVITÀ E COMMERCIO. ORA GLI INGLESI SI PENTONO DI AVER VOLUTO MOLLARE L’EUROPA: SOLO IL 32% CONTINUA A SOSTENERE LA SCELTA E…

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Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

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Chi ha rubato il Natale degli inglesi? Qualcosa deve essere successo: perché se è vero che le luminarie scintillano a Londra da Oxford Street a Regent Street, il tono generale dell'umore è piuttosto spento. La riprova sta nelle pubblicità natalizie in tv: qui sono ogni anno un evento, le aziende investono budget importanti, gli spot vengono recensiti dai giornali e dibattuti.

BREXIT

Ma questa volta è tutto un coro triste e strappalacrime.

 

A cogliere lo Zeitgeist sono stati ancora una volta i grandi magazzini John Lewis. Nel loro commercial si vede un tipo di mezza età che prova goffamente a imparare ad andare sullo skateboard: cade, si fa male, investe i passanti, ma non desiste. Alla fine si scopre il perché di tanta tenacia: quando alla porta di casa arriva l'assistente sociale che accompagna una ragazzina spaurita - anche lei con lo skateboard sotto il braccio - che sarà data in affido alla famiglia in tempo per le feste.

Groppo in gola assicurato.

 

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Non è da meno il supermercato Tesco, che lancia un finto spot politico in cui si annuncia che in questo Natale la gioia scarseggia: ma niente paura, perché ci sono loro con un programma di sconti e offerte. Invece la catena Argos mostra una coppia che si prepara a festeggiare solo con un pacchetto di patatine: ma poi arriva un'orda di i vicini a rinfrancarli con dolci e regali, per un Natale solidale.

Ma la realtà è che c'è davvero poco da stare allegri. Ci si è messa pure un'epidemia di influenza aviaria, che sta decimando i tacchini britannici: e che Natale sarà, senza l'agognato pennuto in tavola?

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La preoccupazione maggiore però è come far quadrare i conti: tanto che un papà di Nottingham sta avendo grande successo dopo aver lanciato sui social un gruppo mirato a scovare gli sconti migliori nei supermarket. Pure il governo sta per lanciare una campagna per spiegare come risparmiare, abbassando il termostato e facendo la doccia invece di un bagno.

 

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La ragione di tanta austerity è che l'economia britannica è l'unica del G7 a non essere tornata ai livelli pre-pandemia, mentre l'Ocse ha appena certificato che la crescita nei prossimi due anni sarà la peggiore di tutto il G20 (Russia a parte). Le cause? Il Covid, certo, poi la crisi energetica, ma c'è un fantasma innominabile che nessuno osa evocare: la Brexit, che pesa come una zavorra su investimenti, produttività e commerci. Alla gente però il sospetto sta venendo, visto che secondo un sondaggio ormai solo il 32% pensa che sia stata una buona idea lasciare la Ue, a fronte di un 57% convinto del contrario.

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Il risultato è non solo l'umore nero diffuso, ma anche un livello di conflittualità sociale che non si vedeva dagli anni 70. I ferrovieri hanno appena annunciato una raffica di scioperi a cavallo delle feste, tanto che il capo del loro sindacato è stato paragonato al Grinch, l'elfo che ruba il Natale. Lui ha smentito ufficialmente: «Non sono io il Grinch», ha assicurato. Ma allora, chi ha rubato il Natale?

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