SUL NAUFRAGIO DI CUTRO QUALCUNO NON STA DICENDO LA VERITÀ – GLI ATTI DELLA PROCURA SULLO SCHIANTO DEL CAICCO “SUMMER LOVE” A STECCATO DI CUTRO, NELLA NOTTE TRA IL 25 E IL 26 FEBBRAIO SCORSI: L’IMBARCAZIONE ERA MONITORATA DA 38 MINUTI, EPPURE LA GUARDIA DI FINANZA SOSTENEVA DI NON AVERLA VISTA SUI RADAR – PERCHÉ NON È STATA ALLERTATA PRIMA LA GUARDIA COSTIERA ED È PARTITA UNA VEDETTA DELLE FIAMME GIALLE, NON IN GRADO DI NAVIGARE IN QUELLE CONDIZIONI, PER UNA MISSIONE DI “LAW ENFORCEMENT”?
-Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per “La Stampa”
Alle 3,58 della notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi, mentre il mar Jonio settentrionale si era fatto scuro sferzato da onde alte due metri e il caicco "Summer Love" con a bordo 200 migranti […] stava per schiantarsi in una secca a Steccato di Cutro «intercorreva una conversazione tra un operatore della sala operativa del Roan (reparto operativo della Guardia di Finanza) e un collega della guardia costiera di Reggio Calabria ».
Il primo dice al secondo: «Sul radar non battiamo nulla». La motovedetta delle Fiamme Gialle rientra in porto. Venti minuti dopo la prua dell'imbarcazione andrà a sbattere contro un fondale sabbioso: gente in mare appesa a stracci di legno, bambini che affogano, urla, pianti, morte. In novantaquattro perderanno la vita, uno su 3 erano minori e «alcuni neonati» precisano gli inquirenti. L'apocalisse, appunto. […]
Il primo mistero del naufragio […] inizia qui. Perché – si legge agli atti del decreto di perquisizione a carico di tre ufficiali e sottoufficiali della Finanza – «dall'analisi delle tracce del radar emerge che il natante oggetto di segnalazione era stato agganciato per la prima volta alle 3,34. Distava 6,3 km dalla costa di Le Castella e 13,51 km dalla foce del torrente Tacina dove avverrà il naufragio». Aggiunta: «La barca veniva monitorata per circa 38 minuti». Perché alle 3,58 tutti dicono di non aver visto nulla «sebbene – chiosano gli investigatori – il target fosse monitorato da circa 24 minuti?».
E perché, ancora, alle 3, 50 nella relazione di servizio redatta da un colonnello indagato e «nel brogliaccio di sala» si legge che «è stato agganciato un bersaglio non immediatamente riconducibile all'imbarcazione»? Magari qualcuno […] avrà pensato a un falso obiettivo ("ombre", si dice in gergo investigativo), ma ciò che è certo è che quel "bersaglio" era la "Summer Love" che alle 4,02 – orario dell 'ultimo aggancio radar – dista 3,6 km dalla secca della morte.
Sul fatto infine che si sia sostenuto che non vi fosse la certezza che su quel caicco viaggiassero migranti è smentito dal fatto che «l'intervento 533» viene registrato a fascicolo dalla Guardia Costiera come «evento migratorio».
Proprio per queste anomalie «e per comprendere le ragioni di queste scelte operative, del ritardo accumulato dalla Finanza […] e nella mancata comunicazione della posizione della barca alla Capitaneria di porto» la procura ha cercato di acquisire le comunicazioni di servizio intercorse tra i finanzieri sui server in uso al loro corpo di appartenenza.
Risultato? «Non veniva ritrovata alcuna traccia audio». Non solo: ad attirare l'attenzione è un dettaglio non di poco conto che ha spinto i pm a incaricare i carabinieri di fare la copia forense del contenuto dei telefonini dei militari «visto che gli indagati, quella notte e per comunicare sui fatti, hanno utilizzato cellulari personali».
Altre ombre: perché alle 23,49, un'ora e 25 minuti dopo la segnalazione fatta dall'aereo "Eagle 1" di Frontex, gli operatori delle Fiamme Gialle riferivano alla sala operativa della Capitaneria di porto dell'avvenuto impiego della vedetta "5006 " per una missione di Law Enforcement sebbene sia poi «lo stesso comandante della vedetta a scrivere nella relazione che in quei momenti l'imbarcazione, lungi dall'essere in navigazione alla ricerca del target […] si trovava in realtà all'interno del porto di Crotone».
Già alle 21, peraltro, si era capito […] che la vedetta 5006 «non sarebbe riuscita a navigare […] viste le condizioni meteo pessime». Per questo [è stato] avvertito il pattugliatore" […] Di diverso tenore il commento dell'avvocato Francesco Verri, legale in pool, di una trentina di famiglie delle vittime: «La Finanza ha detto che stava cercando la nave di migranti e, secondo la procura, era in porto coi mezzi fermi. Ha visto la barca nei radar e non è intervenuta. Non ha fatto niente».
E la Guardia Costiera? «Ha impiegato un'ora e mezzo da terra per percorrere in auto un tratto di strada che, di notte, richiede 20 minuti. Via mare è arrivata […] a Steccato dopo due ore e cinquanta dallo schianto. Quando la barca si è inabissata […], sulla spiaggia non c'era l'esercito per identificare e arrestare gli scafisti ma due pescatori». In definitiva: «Doveva partire una missione di soccorso».