È MORTO L’ULTIMO BALUARDO DI VIA CONDOTTI: GIANNI BATTISTONI – IL RE DELL’ALTA MODA ROMANA AVEVA 85 ANNI: NELLA SUA BOUTIQUE SONO PASSATI TUTTI I PIÙ GRANDI, DA GIANNI AGNELLI A DE SICA E VISCONTI, PICASSO, STEINBECK, GUTTUSO E CHAPLIN – IL WHISKY PERSONALE DI HUMPRHEY BOGART, L’OSSESSIONE PER L’ARANCIO DI BILL CLINTON E LA SCENA CULT DEL FILM “IL TALENTO DI MR. RIPLEY”: “QUANDO SAREMO A ROMA TI COMPRERÒ UNA GIACCA IN UN POSTO FANTASTICO: DA BATTISTONI…”
-Estratto dell’articolo di Paolo Boccacci per www.repubblica.it
Era lo stile, era le sue cravatte, indossate nel tempo, appuntate, da John Steinbeck, Humphrey Bogart, Kirk Douglas, Bill Clinton. E nella sua boutique erano state di casa anche Liz Taylor, Marlene Dietrich e Lauren Bacall.
Insomma il mondo. L’attore di Casablanca aveva perfino conservata tra gli scaffali una bottiglia di whiskey personale che beveva ogni qual volta si recava in questo salotto di via Condotti.
“Via Condotti è più che una strada è un sentimento”, diceva sempre Gianni Battistoni. E ora che è morto, a 85 anni al Gemelli, dopo una lunga vita, è morto anche l’inflessibile difensore di Roma e del suo Centro storico cartolina, con il cuore in via Condotti e nella sua Associazione di cui era storico presidente da sempre. E da cui partivano le sue celebri invettive contro monopattini, abusivismo, overtourism, dehor e B&B selvaggi.
Pensate, tra le scene del “Talento di Mr Ripley” spunta un «Quando saremo a Roma ti comprerò una giacca in un posto fantastico: da Battistoni» dice Jude Law a Matt Damon. E Bill Clinton a caccia di cravatte con la sua ossessione per l’arancio? E Pasolini che cita le cravatte in una poesia?
Era questo e tanto altro Battistoni, anche con le sue camicie ricercate da altezze reali, scrittori, artisti, star del cinema, con i suoi abiti fatti di stoffa e gesso. Poi la storia, cominciata in quel cortile di Palazzo della Porta Negroni Caffarelli, dove il padre, Guglielmo Battistoni, fondò la sua boutique nel 1946, quando Gianni aveva 7 anni, e dove si poteva trovare anche il Duca di Windsor.
Dal padre Gianni e la sorella Simonetta hanno ereditato frequentatori illustri, artisti come Pablo Picasso e Renato Guttuso, mentre i coniugi Chaplin avevano un conto personale per camicie e cravatte, John Steinbeck prendeva appunti per “ La valle dell’Eden” sulla scrivania del salottino interno.
Mentre il giovane Gianni si vedeva sfilare davanti Roger Vadim e Brigitte Bardot, magnati come Rockefeller. Per non parlare di Sophia Loren, Marlon Brando, Audrey Hepburn, Luchino Visconti e John Ford, Gianni Agnelli, De Sica, Ingrid Bergman. Non solo. Sulla console dell’ingresso è rimasto un bel ritratto di Francis Ford Coppola con dedica. Ma anche, sulle pareti, lavori di Schifano e De Chirico e foto con dedica di divi e di potenti. Quelle in bianco e nero con Kirk Douglas e Lauren Bacall insieme ad altre a colori di un passato più recente, con un Richard Gere ancora non del tutto imbiancato.
[…] Famosi i suoi j’accuse. E l’ultimo, forse il più estremo, è della fine di settembre: “Roma è ormai una città balneare, senza regole, il Centro è assediato dai tavolini selvaggi, alcune vie sono diventate autostrade di trolley che fanno rumore e sbattono da tutte le parti, tra buttafuori e buttadentro”.
"La morte di Gianni Battistoni”, scrive il sindaco Gualtieri “è una notizia molto triste per Roma. Ci mancheranno il suo innato spirito imprenditoriale, il suo amore per la città e il tenace impegno civile per la difesa e il decoro del centro storico[…]
I funerali sabato 19 ottobre, alle 11,30 nella Basilica di San Lorenzo in Lucina.