NESSUNO SAPEVA DEI MAGHEGGI DI MASSIMO BOCHICCHIO: IL PM CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE PER LA MOGLIE E IL FRATELLO DEL BROKER (CHE HANNO BENEFICIATO DELLE SUE ELARGIZIONI) MA ANCHE PER IL SUO SOCIO, INDAGATI PER RICICLAGGIO - ERANO TUTTI ALL’OSCURO DELLE TRUFFE MILIONARIE DI BOCHICCIO - ORA GLI AVVOCATI DELLE VITTIME, TRA CUI L’EX CT AZZURRO ANTONIO CONTE E I CALCIATORI EL SHAARAWY E PATRICE EVRA, SI OPPORRANNO ALL’ARCHIVIAZIONE…

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Estratto dell’articolo di Valentina Errante per “il Messaggero”

 

MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE ARIANNA

Tutti ignari. Nessuno sapeva. Per la procura, non solo la moglie, Arianna Iacomelli, e il fratello Tommaso, che pure avevano beneficiato delle elargizioni di Massimo Bochicchio ed erano finiti indagati per riciclaggio, erano all'oscuro delle truffe milionarie del broker. Ma persino il suo socio, Sebastiano Zampa, per il quale era stata ipotizzata la truffa, era «un ignaro strumento nelle mani di Bochicchio».

 

Così il pm Alessandro Di Taranto, chiuso il filone principale dopo la morte di Bochicchio, ha deciso di chiedere l'archiviazione per tutte e tre le posizioni. Adesso gli avvocati Paola Severino e Cesare Placanica, che rappresentano una trentina di vittime, dall'allenatore Antonio Conte ai calciatori Stephan El Shaarawy e Patrice Evra, avranno venti giorni di tempo per opporsi all'archiviazione. Un passo che sembra scontato. […]

MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE ARIANNA

 

Per il pm, Zampa, socio del broker dal 2014, non sapeva, perché quando erano già partite le indagini si rivolgeva preoccupato a Bochicchio che lo rassicurava […] E il pm conclude: «Zampa appare un ignaro strumento nelle mani di Bochicchio, al pari di altri soggetti, per esempio Rodolfo Errani, per la formazione della formale dirigenza di veicoli esteri riconducibili a Bochicchio e comunque per la raccolta di denaro da investitori ingolositi da importanti profitti, senza che se ne possa dimostrare la sussistenza dell'elemento psicologico del reato».

MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE

 

La stessa cosa vale per la moglie e il fratello. Sulla Iacomelli il pm chiarisce che, sebbene avesse «ricevuto da Bochicchio due bonifici dell'importo di 520mila euro e 70mila euro (entrambi nel 2020 ndr) nel periodo in cui si palesava la progressiva insolvenza del broker, che, pur continuando a svolgere l'attività di raccolta di capitali in Italia, prendeva tempo a fronte delle richieste di restituzione dei capitali investiti da altri soggetti», non emergono elementi dai quali risulti la consapevolezza della donna dell'attività posta in essere dal marito che, anzi, al telefono la rassicurava.

 

massimo bochicchio e la moglie

Rimangono, però, sotto sequestro 10 milioni di euro circa, poca cosa rispetto agli 80 milioni svaniti. Sarà il Tribunale civile a stabilire se debbano essere assegnati alle vittime della truffa. Poi c'è il patrimonio nel Regno Unito, con il procedimento aperto davanti alla Corte di Londra che, su richiesta dei truffati, ha congelato altri beni, non ultimo l'appartamento di 200 metri quadrati a Holland Park. E gli avvocati delle parti offese non sembrano disposti a mollare.