NON AVRÀ IL TUMORE, MA È COMUNQUE UNA MALATA – UNA 19ENNE AMERICANA HA FINTO SU TIKTOK DI AVERE IL CANCRO PER CONVINCERE GLI UTENTI A DONARE SOLDI PER SOSTENERE LE CURE MEDICHE – LA TRUFFATRICE RACCONTAVA DI AVERE TRE DIVERSI TIPI DI TUMORI E, IN POCO MENO DI UN ANNO, ERA RIUSCITA AD ACCUMULARE 37MILA DOLLARI – A INCASTRARLA SONO STATI ALCUNI OPERATORI SANITARI CHE SI SONO ACCORTI CHE NEI SUOI VIDEO…
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Estratto dell'articolo di Alessandro Vinci per www.corriere.it
Evidentemente alla ricerca di facili guadagni, non ha trovato di meglio da fare che fingere di avere il cancro per incassare le donazioni degli utenti. A smascherarla, notando diverse anomalie nei video in cui parlava della sua (presunta) chemioterapia, sono stati proprio alcuni follower: professionisti del settore medico, hanno subito allertato le autorità.
Tempo di verificare l'assenza del nome dell'interessata dai database degli ospedali, e per lei si sono aperte le porte del carcere. Questa la dinamica che lunedì 23 gennaio ha condotto all'arresto di Madison Marie Russo, 19enne dell'Iowa (Stati Uniti) che a partire da febbraio 2022 aveva accumulato un notevole seguito su TikTok affermando di essere affetta da ben tre diversi tumori: uno al pancreas (peraltro tra i più letali in assoluto), uno «grande come un pallone da calcio» localizzato nella parte bassa della schiena e una leucemia linfoblastica acuta.
La raccolta fondi
Obiettivo della menzogna: commuovere quante più persone possibile per spingerle a effettuare donazioni a supporto delle cure. In più di 400 erano caduti nel tranello, per un totale di oltre 37 mila dollari – circa 34 mila euro, al cambio attuale – raccolti sul portale GoFundMe (che ha subito proceduto a elargire i risarcimenti). Da qui gli estremi per l'arresto della giovane, già libera dopo aver pagato una cauzione di 10 mila dollari ma comunque chiamata a comparire davanti al giudice giovedì 2 marzo per rispondere del reato di truffa.
Ad aggravarne la posizione, la scoperta dell'uso non autorizzato di fotografie di veri malati oncologici spacciandole per proprie e il ritrovamento nella sua abitazione di materiali utili al confezionamento dei video ingannevoli come flebo, parrucche e perfino ricette mediche altrui.
Studiava, lavorava e praticava sport
A giudicare da quanto emerso, impossibile che la 19enne riesca a fornire una valida giustificazione alla narrazione portata avanti nell'ultimo anno: dal sostenimento di ben 15 sessioni di chemioterapia e 90 di radioterapia all'inoperabilità del cancro alla schiena, fino al misero 11% di possibilità di sopravvivere assegnatole dai medici al momento della diagnosi. Tutte bugie, una più grossa dell'altra. […]