NON C’È DUE SENZA TRE: ANCHE EUGENIO GAUDIO HA RINUNCIATO ALL’INCARICO DI COMMISSARIO ALLA SANITÀ IN CALABRIA – LUI PARLA DI MOTIVI FAMILIARI: “MIA MOGLIE NON HA INTENZIONE DI TRASFERIRSI A CATANZARO. SAREBBE UNA SFIDA IMPORTANTE MA LA FAMIGLIA È UN VALORE PRIMARIO” – “L’INCHIESTA SULL’UNIVERSITÀ DI CATANIA? IL PROCURATORE È ANDATO A DEPOSITARE LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE. NE ESCO PULITO…”
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Corrado Zunino per www.repubblica.it
Eugenio Gaudio, appena nominato dal Consiglio dei ministri nuovo commissario alla Sanità in Calabria, ha rinunciato al suo incarico. Lo ha annunciato a Repubblica lo stesso rettore in carica dell'Università La Sapienza di Roma.
Rettore, ci spiega perché non vuole prendere in mano un comparto così importante e disastrato della Regione Calabria?
"Motivi personali e familiari me lo impediscono".
Deve spiegare meglio, altrimenti non si capisce e partono le illazioni.
"Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare".
C'entra l'ansia per un incarico così diverso da quello di medico e rettore?
"Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore primario".
E' rimasto ferito per le notizie che hanno richiamato un suo coinvolgimento, nell'estate 2019, nell'inchiesta sull'Università di Catania?
"Sono sempre colpito dall'imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per la mia presunta turbativa nei concorsi. Ne esco come ne sono entrato, pulito. Vorrei ricordare questo...".
Dica?
"Ho mandato i miei figli a studiare in Inghilterra, a Cambridge e Coventry, per evitare che si iscrivessero alla Sapienza di Roma, che chicchessia potesse avanzare illazioni nei loro e mei miei confronti. Ho vissuto così e vedermi tirato dentro un'inchiesta per alcune telefonate in cui dico che non faccio impicci, sì, mi ha fatto male".
Lei è un medico che, nei cinque anni di mandato, ha migliorato conti e iscrizioni della più grande università d'Europa. Sarebbe stato in grado di guidare una realtà storicamente malata qual è la sanità calabrese?
"Avrei voluto provare, è un impegno gravoso ma mi sono sempre messo a disposizione del servizio pubblico. Ho trovato resistenze in casa, e a questo mi piego. L'ho detto per tempo al ministro Speranza".
Gino Strada, candidato in un primo tempo a fare tandem con lei, ha scritto una lettera che dice: "Il tandem con Gaudio semplicemente non esiste". Nasce da quella lettera la sua decisione di rinunciare?".
"No, non sono quelli i problemi, ho passato tutto il mandato in Sapienza a trovare coinvolgimenti, mediare. La scelta è mia, non posso fare il commissario della Sanità in Calabria".
E' un rettore uscente, adesso che cosa farà?
"Non vado in pensione. Continuo a insegnare, un mestiere meraviglioso. I miei due corsi di Medicina. E poi sono consulente del ministro Manfredi e continuo a dirigere l'osservatorio delle scuole di specializzazione di Medicina".