NON C’È PACE PER VIVIANA E GIOIELE – È INIZIATA L’UDIENZA PRELIMINARE PER STABILIRE SE ARCHIVIARE LE INDAGINI SUL CASO DI VIVIANA PARISI E IL FIGLIO GIOELE, TROVATI MORTI NEI BOSCHI DI CARONIA, MA I LORO CORPI SONO ANCORA IN OBITORIO – PER LA PROCURA LA 41ENNE SI E' SUICIDATA DOPO AVER STRANGOLATO IL FIGLIO DI 4 ANNI. MA PER LA FAMIGLIA SI TRATTA DI “UNA MESSINSCENA, ORGANIZZATA DA UNA COMBINAZIONE CRIMINALE MOTIVATA” – LA DEPRESSIONE DI VIVIANA, LA POSSIBILITÀ DI RICORRERE A UN ESORCISTA, IL POST DEL PADRE E…
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Riccardo Lo Verso per "www.corriere.it"
L’ultima parola spetta al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Patti. Deve decidere se archiviare l’inchiesta oppure ordinare nuove indagini sulla morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello, madre e figlio, ritrovati nell’agosto del 2020, senza vita, nei boschi di Caronia, in provincia di Messina. Lei aveva 41 anni, il piccolo appena 4. Secondo la Procura di Patti, l’inchiesta va archiviata perché Viviana si sarebbe suicidata.
E con tutta probabilità, prima di togliersi la vita, la giovane dj avrebbe strangolato il figlio. Gli avvocati della famiglia Mondello si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Sostengono che Viviana non sarebbe mai salita sul traliccio ai piedi del quale fu trovato il suo cadavere. Non aveva alcun motivo per fare del male al figlio e qualcuno avrebbe addirittura depistato le indagini.
Il giudice si riserva la decisione
Dall’esame dei filmati dei droni dei vigili del fuoco «non si vede il bambino» e «ciò significa che è stato portato dopo da qualcuno nel luogo in cui è stato ritrovato il 19 agosto». Il giudice Maria Eugenia Aliquò si è riservata la decisione che comunicherà nei prossimi giorni. Ci vuole tempo per studiare gli undici faldoni dell’inchiesta. Si parte dalla richiesta di archiviazione avanzata d al procuratore Angelo Vittorio Cavallo e dai sostituti Federica Urban e Alessandro Lio.
Secondo i pubblici ministeri, nessun estraneo ha avuto un ruolo, «neanche marginale, mediato o indiretto», nella tragedia di Caronia. «Abbiamo letto con molta attenzione tutte le argomentazioni contenute nella prima opposizione alla Richiesta di archiviazione e nella seconda richiesta con l’integrazione — ha riferito il procuratore Cavallo —. E a parte l’inesattezza e la non corrispondenza di molti dati riportati nelle due opposizioni della difesa, non esiste una ricostruzione alternativa che risponda a un minimo di logica e coerenza e ritengo le argomentazioni esposte dai loro difensori e consulenti semplicemente grottesche».
La presunta depressione
Viviana si sarebbe tolta la vita, intrappolata nei problemi psicologici accertati dal consulente psichiatrico della Procura Massimo Picozzi. Dalle intercettazioni è emerso che i parenti avevano valutato la possibilità di portarla da un esorcista. Parenti che erano al corrente della depressione di Viviana, ma avrebbero nascosto un suo precedente tentativo di suicidio. Diverso il caso del bambino. Seppure non ci sia certezza sulle case del decesso — ucciso dalla mamma o vittima di un incidente o di un malore? — i consulenti della Procura hanno escluso «la presenza di lesioni», sia prima della morte che post mortem «causate da animali» o «segni riconducibili all’azione violenta di soggetti terzi».
Una ricostruzione che mai ha convinto i legali della famiglia Mondello, Pietro Venuti e Claudio Mondello. Si sono affidati ad un gruppo di consulenti. A capo c’è il criminologo Carmelo Lavorino. Ritengono che Viviana non sia salita sul traliccio e nel bosco di Caronia qualcuno, dopo avere fatto del male a madre e figlio, ha organizzato una messinscena, un clamoroso depistaggio.
Il post del padre
Qualche giorno fa Daniele Mondello, marito e padre delle vittime, ha scritto un post sui social: «Ecco cosa è rimasto della maglietta del mio bambino, io non mi fermo finché non trovo la verità». Ha lanciato un nuovo appello affinché «qualcuno si faccia avanti per raccontare se abbia visto qualcosa nelle campagne di Caronia». A più di un anno dall’inizio delle indagini si attende la decisione del giudice. Nel frattempo il corpo di Viviana e i resti del piccolo Gioele si trovano ancora all’obitorio.
La Procura di Patti ha autorizzato la restituzione, ma familiari attendono di conoscere le sorti dell’inchiesta prima di celebrare i funerali. Qualora non venisse archiviata potrebbe essere necessario eseguire nuovi accertamenti. «Stiamo aspettando di fare delle analisi in 3D sui due corpi — ha detto l’avvocato Venuti — ma il gip come detto si è riservato sulla decisione, nel momento in cui viene dissequestrato il corpo non è possibile fare questo tipo di analisi».