NON E’ STATO IL FIGLIO – UDINE PER L’OMICIDIO DELLA 74ENNE LAURA TOFFOLI E’ STATO FERMATO IL VICINO DI CASA: ERA AI DOMICILIARI - SI TRATTA DI CAPIRE QUALE SIA L’ARMA USATA PER L’OMICIDIO MA SOPRATTUTTO IL MOVENTE DEL MEDESIMO. LA POLIZIA AVEVA SENTITO COME PERSONA INFORMATA SUI FATTI IL FIGLIO DELLA DONNA. L’UOMO NEL 2019 AVEVA PROVATO AD UCCIDERE SUA MADRE MA ERA STATO POI GIUDICATO INCAPACE DI INTENDERE E VOLERE.

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Domenico Pecile per corriere.it

 

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Ha un nome e un cognome il presunto assassino di Laura Toffoli, la donna udinese di 74 anni trovata morta ieri mattina, nel suo appartamento Ater, dal figlio che si era recato in visita come ogni sabato. Nella rete degli inquirenti è finito un inquilino della vittima, Vincenzo Paglialonga, 40 anni, di origini pugliesi, che già nel primo pomeriggio sempre di ieri era stato arrestato dalla polizia per evasione dagli arresti domiciliari ai quali era costretto nel proprio appartamento.

 

 

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A tarda sera, come si legge in un comunicato rilasciato poco fa dalla questura di Udine, l’uomo sottoposto ad interrogatorio alla presenza del difensore di fiducia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Poco dopo in esecuzione del fermo di indagato è stato tratto in carcere a Udine. Gli inquirenti hanno fatto sapere anche che sono in corso ulteriori indagini. Si tratterà infatti di capire quale sia l’arma usata per l’omicidio ma soprattutto il movente del medesimo.

 

 

Sempre ieri sera in questura a Udine la polizia giudiziaria, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Claudio Finocchiaro, aveva sentito come persona informata sui fatti il figlio della donna, Manuel Mason, 42 anni. Era stato lui una volta entrato nell’appartamento per far visita alla mamma a lanciare l’allarme. L’uomo nel 2019 aveva ferito sua madre ma era stato poi giudicato incapace di intendere e volere. A difesa del figlio era anche intervenuto Paolo Mason per trenta anni ex-compagno della vittima «non può essere stato mio figlio – avevo dichiarato visto che è stato lui stesso a chiamare i soccorsi. E poi, quando sono arrivato nell’appartamento l’ho trovato disperato in lacrime».

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