NON SENTITE GLI ODORI? POTREBBE ESSERE UN SINTOMO DEL CORONAVIRUS – DUE TERZI DELLE PERSONE INFETTE HA RIFERITO DI ALTERAZIONI AL SENSO DELL’OLFATTO E DEL GUSTO. OLTRE ALLA TOSSE SECCA E ALLA FEBBRE, IL 30% DEI CONTAGIATI AVEVA LA DIARREA – MA OCCHIO: SI TRATTA DI SINTOMI COMUNI ANCHE AD ALTRE INFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE, E COMUNQUE COMPARE QUANDO IL PAZIENTE STA GUARENDO…
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Laura Cuppini e Sandro Orlando per www.corriere.it
La perdita del senso dell’olfatto e del gusto potrebbe essere uno dei sintomi che si manifestano con l’infezione da coronavirus Sars-CoV-2. Il dottor Hendrik Streeck, virologo di Bonn che sta coordinando le indagini a tappeto nell’area di Heinsberg, la cittadina del Land Nordreno-Vestfalia dove per ora è concentrata l’epidemia in Germania, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine, dice di aver riscontrato questa caratteristica tra i pazienti risultati positivi ai test.
Dopo l’infezione
«Di quasi tutte le persone infette che abbiamo intervistato (e si tratta di un centinaio, ndr), almeno i due terzi hanno riferito di aver perso il senso dell’olfatto e del gusto per più giorni — racconta —. Questa assenza è così forte che una madre non è stata in grado di percepire l’odore del pannolino sporco del suo bambino. Altri non sentivano più l’odore del loro shampoo e il cibo iniziava a non sapere più di nulla. Non possiamo ancora dire esattamente quando compaiono questi sintomi, ma insorgono subito dopo l’infezione».
Diarrea comune
Tra gli altri sintomi individuati, oltre alla tosse secca e alla febbre, il dottor Streeck spiega di aver riscontrato una significativa incidenza della diarrea, che era comune al 30% delle persone infette. E questo suggerisce che «il tratto gastrointestinale possa essere attaccato — dice —, anche se non lo sappiamo con certezza. Quello che sappiamo è che il virus penetra nella sua cellula ospite attraverso il recettore ACE-2: molte cellule tissutali hanno questo recettore e quindi potrebbero essere attaccate».
Disturbo transitorio?
«Nei nostri pazienti vediamo frequentemente i sintomi dell’anosmia (alterazione dell’olfatto, ndr) e della disgeusia (alterazione del gusto, ndr) — conferma Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III dell’Ospedale Sacco —, anche nei casi lievi e moderati. Non sono ancora disponibili dati di osservazione scientifica su questo aspetto, sto parlando di osservazioni personali e del mio team.
La perdita di gusto e olfatto può comparire anche in altre infezioni delle vie respiratorie, ma nella Covid-19 sembrerebbe più frequente e grave. Al momento non sappiamo dire se il disturbo sia transitorio, ovvero se con la guarigione la sensibilità possa essere totalmente recuperata. Posso dire con certezza — conclude Galli — che è un sintomo che compare verso la fine dell’infezione, quando il paziente sta guarendo. Sicuramente non si tratta di un segno iniziale».