NON SI RUBA A CASA DEI LADRI! UN BANDITO FREGO' 48 CHILI DI DROGA AI COMPLICI DELLA SUA BANDA E PER IL TRIBUNALE DI MILANO SI CONFIGURA "IL REATO DI FURTO" - LA MERCE ERA CUSTODITA IN UN BOX NEL COMUNE LOMBARDO DI PESSANO CON BORNAGO - NESSUNO AVEVA DENUNCIATO IL FURTO MA I MALAVITOSI ERANO SOTTO INTERCETTAZIONE IN UN’INDAGINE ANTIDROGA...
-Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per corriere.it
Banditi che derubano la droga detenuta da altri banditi commettono un furto, oppure non è configurabile come reato sottrarre qualcosa che i derubati detenevano illecitamente?
Il caso buffo del marzo 2020 produce una sentenza senza casistica precedente, e la risposta è sì, quello è reato, è un furto: che nello specifico non viene sanzionato soltanto perché manca la querela del derubato (che si era ben guardato dall’ammettere come propria la droga rubatagli), e perché all’epoca non era possibile (diversamente da oggi) la procedibilità d’ufficio in presenza dell’aggravante di aver agevolato l’organizzazione mafiosa.
Ma il principio viene affermato dal Tribunale di Milano: rubare a qualcuno la droga è furto.
In passato c’erano stati casi solo in apparenza assimilabili ma in realtà molto diversi, e cioè furti di droga da caserme, o da Uffici corpi di reato, o da ospedali, insomma sempre da luoghi dove lo Stato la teneva in forza di un titolo lecito. Non come invece i trafficanti di droga che a Pessano con Bornago in un box il 4 marzo 2020 custodivano 2,3 chili di cocaina e 46 chili di marijuana. Uno dei malavitosi aveva avuto l’idea di «fregare» i complici e organizzato il furto della droga nascosta nel box. Ma tutti erano già sotto intercettazione e pedinamento in una indagine antidroga sulla “piazza” di Pioltello, e d erano stati presto arrestati.