NON SIAMO FUORI DAL TUNNEL - L'EUROPA POTREBBE ESSERE ALLE SOGLIE DELLA QUARTA ONDATA DI CONTAGI CHE PORTERA' UN AUMENTO DI OSPEDALIZZAZIONI E DECESSI ANCHE SE CON UN ANDAMENTO MENO GRAVE: LA SITUAZIONE STA PEGGIORANDO NEI PAESI DOVE L’IMMUNIZZAZIONE È BASSA, COME IN RUSSIA, E NEGLI STATI CHE HANNO ABBANDONATO LE RESTRIZIONI, COME GRAN BRETAGNA, BELGIO, SPAGNA E FRANCIA – E PFIZER E BIOTECH DIFFONDONO I PRIMI DATI SULLA TERZA DOSE: L'EFFICACIA DEL VACCINO DOPO IL RICHIAMO È DEL 95,6%...
-1 - IN EUROPA FORTE RISALITA DEI CONTAGI, PAURA DELLA QUARTA ONDATA
Roberta Miraglia per "Il Sole 24 Ore"
Non solo Gran Bretagna ma anche Belgio, Olanda, Spagna, Francia, sia pure in misura più contenuta. Il continente europeo potrebbe essere alle soglie di una nuova ondata di contagi che, inevitabilmente, porteranno a un aumento di ospedalizzazioni e decessi anche se con un andamento molto meno grave delle precedenti ondate, grazie al tasso di vaccinati nella popolazione, soprattutto in quella fragile. La Russia, con un tasso di vaccinati basso (32,5%), è stata costretta a un nuovo lockdown di nove giorni e anche la Lettonia chiuderà le attività.
La situazione sta peggiorando dove i tassi di immunizzazione sono bassi ma anche nei paesi che hanno abbandonato le restrizioni, a cominciare dall’obbligo di mascherine al chiuso. In Belgio la situazione sembra preoccupare molto il governo. Il numero dei nuovi casi sta crescendo velocemente: tra l’11 e il 17 ottobre sono state contagiate in media ogni giorno 3.249 persone, un incremento del 53% rispetto alla settimana precedente. In quell’arco di tempo sono decedute circa 12 persone al giorno, un aumento del 32% rispetto ai 7 giorni precedenti. La scorsa settimana, inoltre, si sono registrate ogni giorno 87,7 ammissioni in ospedale, un aumento del 53% rispetto ai 7 giorni precedenti.
All’inizio del mese il governo aveva abbandonato le misure di contenimento: distanziamento e uso delle mascherine al chiuso. Ieri ha lanciato l’allarme su un’imminente nuova ondata, in un Paese dove il tasso di vaccinati completi è del 73,9 per cento. Adesso Bruxelles ha invitato la popolazione a indossare di nuovo i presidi al chiuso, posto che l’aumento dei contagi è simile a quello che si è verificato nelle prime tre fasi acute della pandemia. «Siamo chiaramente in una quarta ondata» ha detto ieri il ministro della Sanità Frank Vandenbroucke: «Vedremo un forte aumento delle infezioni e, purtroppo, dei ricoveri ospedalieri».
Anche in Olanda i nuovi casi sono più che raddoppiati nelle ultime due settimane e in Germania, dove il tasso di infezione si è mantenuto stabile a 100 nuovi casi per milione di abitanti da metà settembre, in una settimana i contagi giornalieri hanno avuto un balzo del 40 per cento. La Francia e la Spagna hanno registrato un incremento del 17% nei nuovi casi giornalieri negli ultimi sette giorni mentre in Italia l’aumento, più contenuto, è stato del 6 per cento.
Secondo i dati di OurWorldinData, il Regno Unito - che ha un tasso di immunizzati completi del 79% a fronte dell’81,7 dell’Italia - ha registrato mercoledì una media mobile settimanale pari a 666,5 contagi per milione di abitanti rispetto ai 40 della Spagna, 44,5 dell’Italia, 80,2 della Francia, 146,7 della Germania, 223,3 dell’Olanda e 328,8 del Belgio. In Gran Bretagna ieri si è superata quota 50mila contagi per la prima volta da luglio; il numero di ospedalizzati è stato di oltre 8mila, un migliaio in più rispetto alla settimana precedente. La percentuale elevata di vaccinati sta comunque proteggendo la popolazione dalle conseguenze più gravi e i decessi giornalieri restano bassi (115) rispetto ai record di inizio anno (1.800).
Il governo di Boris Johnson è sotto pressione affinché ponga in essere un piano B che chieda di nuovo di indossare le mascherine, tenere il distanziamento e lavorare da casa quando possibile. Il ministro della Salute Sajid Javid ha avvertito che i nuovi casi giornalieri potrebbero arrivare a 100mila e chiesto ai cittadini di effettuare un richiamo del vaccino per non dover imporre nuove restrizioni. «La pandemia non è finita - ha detto - e dobbiamo tutti fare la nostra parte».
2 - LA TERZA DOSE È EFFICACE AL 95,6% L'EMA STUDIA L'ANTIVIRALE MERCK
Maria Sorbi per "il Giornale"
Pfizer e Biotech diffondono i primi dati sulla terza dose. L'efficacia del vaccino dopo il richiamo è pari al 95,6% e sembra fare da scudo con buoni risultati anche contro la variante delta. A confermarlo è uno studio che valuta l'efficacia e la sicurezza di una dose booster di 30 µg in più di 10mila over 16. «Miriamo a mantenere le persone ben protette contro questa malattia» spiega Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer, che garantisce continuità nell'impegno «per aumentare l'accesso globale e la diffusione» del prodotto «tra i non vaccinati», e ribadisce di ritenere «fondamentale» anche il ruolo dei booster nell'affrontare la pandemia.
«Non vediamo l'ora di condividere questi dati con le autorità sanitarie - aggiunge - e di lavorare insieme per determinare come possono essere utilizzati per supportare il lancio di dosi di richiamo in tutto il mondo». Nel trial il tempo mediano tra la seconda dose e la somministrazione del richiamo (o del placebo per un secondo gruppo) è stato di circa 11 mesi. Il follow-up mediano è stato di 2,5 mesi.
Durante il periodo di studio, ci sono stati 5 casi di Covid nel gruppo potenziato e 109 nel gruppo non potenziato. L'età media dei partecipanti era di 53 anni, con il 55,5% di età compresa tra i 16 e i 55 anni e il 23,3% over 65. Ema sostiene che i risultati migliori arrivino dall'eterologa. Cioè, la copertura è più sicura quando si utilizza un vaccino differente rispetto a quello somministrato nelle due dosi precedenti. In base a quanto osservato, risulta anche che la copertura dei vaccini sia più alta in chi precedentemente ha anche contratto l'infezione. Detto questo, è fondamentale giocare d'anticipo e intuire cosa accadrà dopo la variante delta.
«Stiamo tutti guardando alla situazione varianti con l'inverno in arrivo, per cercare di capire dove il virus sta andando e cosa potremmo aspettarci nelle settimane e nei mesi a venire. Delta è ancora il ceppo dominante che sta circolando e stiamo cominciando a vedere che ci sono alcune mutazioni aggiuntive che stanno prendendo il suo posto, al momento in pochi casi» rileva Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici anti Covid dell'Agenzia europea del farmaco. Per questo Curevac, che aveva rinunciato a presentare la documentazione sui propri studi alle autorità sanitarie, ha deciso di concentrarsi su un vaccino di seconda generazione, che entrerà in scena in futuro.
Per lunedì è anche attesa una decisione dell'Ema sulla dose booster di Moderna nelle persone di età superiore ai 12 anni, 6 mesi dopo la seconda dose. «Comunicheremo l'esito» anticipa Cavaleri Dopo che l'Ema ha annunciato nei giorni scorsi l'avvio della procedura di revisione continua (rolling review) per il vaccino di Pfizer/BioNTech nei bimbi tra 5 e 11 anni, anche per Moderna. Non solo, per la prossima settimana ci si aspetta anche una valutazione del farmaco antivirale orale dell'americana Merck, che ha mostrato di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte nei pazienti con Covid in forma lieve.