NON SOLO GRETA - SONO MOLTI I PERSONAGGI FAMOSI AFFETTI DALLA SINDROME DI ASPERGER - DA STEVE JOBS AD ALBERT EINSTEIN, PASSANDO PER HITCHCOCK E ANTHONY HOPKINS FINO A ISAAC NEWTON E SUSANNA TAMARO - LO PSICOTERAPEUTA: "MOLTI SONO BRILLANTI MA NON CAPISCONO L'IRONIA E NON RIESCONO A COMUNICARE LE EMOZIONI. SE DICI ‘SONO MORTO DI SETE’ CAPISCONO CHE STAI DAVVERO PER MORIRE…"
-Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
«Spesso dico ai miei pazienti che dobbiamo ringraziare Greta Thunberg. Perché oggi quella strana parola, Asperger, è entrata nel lessico collettivo. Per chi ha la sindrome è stato come uscire dall' isolamento, come spezzare il muro del silenzio ». Lo racconta così, con una battuta, "l' effetto Greta", Davide Moscone, psicologo e psicoterapeuta.
Ossia la rivoluzione "sociale" dietro la rivoluzione "ambientale" dei Fridays for future . Perché con Greta, eroina planetaria e testarda con le trecce e la sindrome di Asperger, una diversità è diventata forza.
Asperger, nome, cioè, di una forma di autismo identificato e codificato nel 1944 (in pieno nazismo) dal discusso pediatra austriaco Hans Asperger, i cui scritti furono per la prima volta tradotti in inglese dalla psichiatra Lorna Wing nel 1981.
«Grazie a Greta centinaia di persone hanno cercato il significato di quella parola, e non poche hanno scoperto di essere Asperger. Poter dare un nome, finalmente, alle proprie "stranezze" o sofferenze, ai propri disagi sociali, è una conquista», spiega Moscone, presidente dell' associazione Spazio Asperger . Così è accaduto (ancor prima dell' effetto Greta, in realtà) a Susanna Tamaro, scrittrice bestseller, forse la aspie più famosa d' Italia, così si chiamano gli Asperger tra di loro. Tamaro ha raccontato di aver trovato un depliant sulla giornata mondiale della sindrome in uno studio medico.
E di aver compreso, finalmente, da cosa derivavano le sue difficoltà di relazione. Tanto da voler scandagliare quella condizione nel suo ultimo libro "Il tuo sguardo illumina il mondo". «Comprendere di essere Asperger ha cambiato la mia vita, è stata come un' illuminazione. Finalmente ho capito il perché di tante sofferenze che mi perseguitavano fin dall' infanzia. Passavo per essere una bambina matta, strana, timida in modo patologico. Ho preso psicofarmaci e calmanti fin da piccolissima. Era come se avessi un nemico interno che boicottava e boicotta tutti i lati della mia vita».
Annunciando, quindi, la sua scelta di ritirarsi dal mondo, pur non smettendo di scrivere. «La mia sindrome neurologica può dare dei vantaggi - dice Tamaro - una memoria spaventosa, ad esempio. Ma anche enormi svantaggi, soprattutto dopo i cinquant' anni. Non ho più la forza di muovermi e fare incontri. Per questo mi ritiro».
Una scelta estrema che racconta però, bene, le tante facce di questa sindrome dello spettro autistico, sulla quale sono state costruite leggende e stereotipi. Passando dal definire gli Asperger come dei "disabili mentali" a definirli, invece, tutti geni, dotati di quozienti intellettivi strabilianti. Un po' tutti Einstein insomma, che genio lo era davvero pur con la sindrome di Asperger. Racconta Riccardo, 25 anni, una laurea in Informatica.
«Quando dicevo ai miei colleghi di università che sono Asperger, cadevano dalle nuvole. Dopo aver conosciuto Greta sanno di cosa si tratta e finalmente mi capiscono».
Aggiunge Davide Mosconi: «Molti Asperger hanno intelligenze brillanti, molti sono invece del tutto nella norma. Le caratteristiche che li accomunano sono le difficoltà nel fare amicizia, nell' entrare in una dimensione intima, comprendere il linguaggio indiretto degli altri, le metafore, le battute». Un esempio? «Un mio piccolo paziente è entrato in crisi quando ha sentito la mamma che diceva "sono morta di sete". Ha pensato che stesse morendo davvero».
Peculiarità che possono diventare ossessioni o trasformarsi in straordinarie opportunità. «C' è chi ha la fissazione dell' astronomia chi dei treni. Chi della matematica chi dei videogiochi. Sanno tutto di quella materia. Quindi possono diventare ottimi ingegneri, fisici, matematici. Oppure, al contrario, restare schiavi di un' ossessione». Prima che la sindrome fosse riconosciuta, gli Asperger venivano considerati pazienti psichiatrici, curati con psicofarmaci, isolati.
Oggi qualcosa è cambiato, ma la strada è lunga. «Per i nostri figli la scuola può diventare un incubo », denuncia Maria Teresa, mamma di Sabina, 9 anni, Asperger. «La difficoltà di comunicare, il fissarsi sulle cose, la loro insofferenza al rumore li fa apparire strani, e per questo diventano vittime di bullismo. Eppure quando spieghi ai compagni che i nostri bambini sono come Greta, lo sguardo dei ragazzi cambia. Sì, noi genitori dobbiamo tanto a quella ragazzina con le trecce».