NUDA LEI, NUDO LUI, CORNUTO L'ALTRO - IN PROVINCIA DI VENEZIA DUE AMANTI, ENTRAMBI SPOSATI, FINISCONO A PROCESSO PER ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO: SONO STATI BECCATI A FARE SESSO SU UNA SPIAGGIA NUDISTA DI CAORLE - A ROVINARE L'AMPLESSO CI HA PENSATO LO ZIO DEL MARITO DI LEI: LI HA VISTI HA FILMATO TUTTO...
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Niccolò Dainelli per www.leggo.it
La passione in determinate circostanze è davvero difficile da controllare. Ma quello che è accaduto a una coppia di amanti, entrambi sposati, sicuramente li porterà a essere più cauti in futuro. I due si sono dati appuntamento su una spiaggia di nudisti a Caorle, in provincia di Venezia. E per loro la voglia di fare sesso è stata irrefrenabile. Ma purtroppo per loro sono stati pizzicati da una delle poche persone che non avrebbe dovuto passare di lì: lo zio del marito tradito.
IL TRADIMENTO FINISCE IN TRIBUNALE
Anche se non si conosce cosa sia accaduto, dopo che lo zio appostatosi per bene ha deciso di filmare tutto per smascherare il tradimento, sappiamo cosa è accaduto alla temporanea coppia, che è stata denunciata per atti osceni in luogo pubblico e la loro vicenda è stata oggetto di istruttoria da parte della Procura della Repubblica di Pordenone (competente per territorio) prima di arrivare in tribunale.
COLTI IN FLAGRANTE
Come riportato da Il Gazzettino, venerdì 21 ottobre si è svolta la prima udienza, di fronte al giudice Piera Binotto e, per il fatto che fosse transitata per un’aula giudiziaria, la vicenda è diventata di dominio pubblico prima a Pordenone e poi nel Veneto Orientale. La cosa più curiosa è come i due siano stati scoperti. I due si stavano scambiando effusioni spinte sull’arenile in un luogo accessibile a tutti. Sfortuna ha voluto che proprio nel momento topico passasse lo zio del marito di lei.
Un passaggio, quello, pare avvenuto per pura casualità, ma che ha avuto enormi ripercussioni sulla vicenda. L’uomo, quando ha riconosciuto almeno una delle due persone, si è messo a filmare la scena con l’aiuto del suo smartphone. Tutto, ma proprio tutto. E poi il video è arrivato alla Procura di Pordenone passando per le forze dell’ordine alle quali era stata sporta la denuncia.