IL NUMERO DEI MORTI A VALENCIA È INCALCOLABILE: UFFICIALMENTE, LE VITTIME SONO 213, MA CI SONO MIGLIAIA DI PERSONE RIMASTE INTRAPPOLATE – UNA DONNA È STATA SALVATA IERI NELLA SUA AUTO: HA RESISTITO TRE GIORNI IN UN SOTTOPASSAGGIO. MA ALTRE MIGLIAIA DI PERSONE COME LEI POTREBBERO NON AVERCELA FATTA – L’ECATOMBE NEL PARCHEGGIO DEL CENTRO COMMERCIALE DI ALDAIA: “È UN CIMITERO. È IMPOSSIBILE DIRE QUANTI CORPI CI SONO" - VIDEO
-@rainews I sommozzatori dell'Emergenza Militare spagnola (UME) sono entrati nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale #Bonaire ad #Aldaia, nella regione di Valencia e hanno localizzato molti corpi senza vita. "È un cimitero", hanno raccontato fonti a ESdiario. Il parcheggio dispone di 5.800 posti auto. L'accesso dalle scale mobili all'interno del centro commerciale è stato completamente sepolto dagli scaffali e degli oggetti portati via dalla forza dell'acqua. Dall'esterno, l'accesso e l'uscita dei parcheggi sotterranei che si affacciano sulla strada sono completamente allagati. L'unico modo per entrare è tuffarsi. Secondo il sito spagnolo, il numero dei morti al suo interno è incalcolabile. L'Ume attende l'ordinanza del tribunale che consentirà di rimuovere i corpi nelle prossime ore. Nel frattempo si lavora con le pompe per svuotare l'acqua dal parcheggio. Segui gli aggiornamenti su RaiNews.it #RaiNews #Valencia #alluvione ? suono originale - RaiNews
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1. SALITO A 213 BILANCIO VITTIME ALLUVIONI, ECATOMBE NEI PARCHEGGI
(ANSA) - Continua a salire il bilancio delle vittime delle peggiori inondazioni del secolo sul versante del Lavante spagnolo: sono 213 i morti, in gran parte - 210 - nei comuni della cintura sud di Valencia, ai quali si aggiungono 3 donne morte in Castiglia la Mancia e Andalusia, secondo l'ultimo bilancio del Centro di emergenze della Regione di Valencia. Il re Felipe VI e il premier Pedro Sanchez visiteranno oggi le zone colpite, dove sono giunti altri 5.000 militari, come annunciato ieri dal premier.
Sono in tutto 7.500 i membri dell'esercito impegnati sul territorio nella ricerca dei dispersi, ai quali si sono uniti 5.000 fra agenti di polizia e guardia civile mobilitati dal ministero dell'Interno, che si sono uniti ai 5.000 già presenti sul territorio. Secondo le autorità è stata ripristinata l'elettricità per il 94% delle utenze, ma 7mila persone restano ancora senza luce e in migliaia senza acqua.
Al quinto giorno dalle inondazioni si riducono le speranze di trovare sopravvissuti fra i 'desaparecidos' il cui numero è ancora imprecisato. Le ricerche sono concentrate nei parcheggi di centri commerciali e abitazioni rimasti finora isolati dalla marea di fango. Si temono decine di vittime intrappolate nel parking del centro commerciale Bonair di Aldaia, dove le idrovore hanno aspirato da ieri il 75% dell'acqua che arriva a quattro metri di altezza nei due piani interrati. Nel parcheggio sono entrati i vigili del fuoco e i militari dell'Ume con alcuni scafi, per cercare persone nelle auto sommerse in quello che potrebbe essere un enorme cimitero di fango.
La Protezione civile ha attivato team di psicologi per assistere i familiari delle possibili vittime. Continuano le operazioni di soccorso anche nel parcheggio del supermercato Consum, a Benetusser, dove fra le auto ingoiate dall'acqua si cercano almeno 20 persone. "Non si stimano 1.900 dispersi. 1900 è il numero di chiamate al 112 di familiari che non hanno notizie dei propri cari, ma in gran parte questo risponde alla mancanza di comunicazioni", ha chiarito il ministro dell'Interno, Fernando Grande Marlaska ieri sera alla Cadena Ser.
"Stime del genere ci indurrebbero in errore e non generano fiducia", ha aggiunto. La priorità dei militari dell'Unità di emergenza (Ume) e dei servizi di emergenza è trovare eventuali sopravvissuti e ripristinare strade e infrastrutture per fare arrivare aiuti alle popolazioni colpite.
Il presidente della Generalitat, Carlos Mazòn, ha chiesto ieri sera che si uniscano sette ministri del governo centrale ai lavori del Centro di coordinamento delle emergenze per la gestione della catastrofe, che resta sotto il suo mandato, nonostante le incendiate polemiche sui ritardi nel lanciare l'allarme alle popolazioni dell'arrivo della Dana e nei successivi soccorsi.
La circolazione nelle zone colpite della provincia di Valencia resta limitata ai mezzi di soccorso, ai servizi sanitari e di emergenza, ai residenti e a coloro che assistono persone disabili o dipendenti. A causa dell'allerta gialla dichiarata per l'avviso di Amet, la società statale di meteorologia, sul versante di Levante, per piogge torrenziali previste oggi, la Generalitat ha vietato l'accesso di volontari ad almeno 11 comuni colpiti dalle alluvioni.
2. MIRACOLO
Estratto dell’articolo di Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
Quando il capo della Protezione civile della Comunidad di Valencia, Martin Perez, ha annunciato la notizia ai 400 volontari raccolti nel padiglione Moncada, subito si è alzato un applauso spontaneo. Una donna, sorpresa dalla tempesta martedì scorso e rimasta intrappolata all'interno di un'automobile, è stata recuperata, ancora in vita. Di fatto ha resistito tre giorni prima che arrivassero i suoi soccorritori. L'automobile era ferma all'interno di un sottopassaggio.
[…] Tutto è successo a Benetússer, una località nell'area di Valencia che si trova tra Paiporta e Sedavì, due delle cittadine maggiormente colpite dalla Dana. La donna è stata consegnata ai servizi sanitari e portata in ospedale dopo essere stata soccorsa.
Avere trovato ancora in vita, dopo tre giorni, una persona rappresenta ovviamente una bella notizia, ma apre anche uno scenario inquietante: ci sono ancora migliaia di automobili, lungo le strade e nei parcheggi, che non sono state raggiunte e ispezionate dai soccorritori, nonostante siano trascorsi già diversi giorni dalla Dana.
Lo stesso vale per le abitazioni in alcuni paesi. Ecco, se la macchina dei soccorsi fosse stata più rapida, sarebbe stato possibile salvare un numero più alto di persone? La sindaca di Chiva, Amparo Fort, ha spiegato che l'Ume (il servizio di emergenza) ha «iniziato la ricerca degli scomparsi nella zona più colpita del comune e sono stata informata del salvataggio di alcuni sopravvissuti».
[….] Las Provincias, quotidiano di Valencia, ha raccontato anche un altro episodio a metà tra disperazione e speranza: «I vigili del fuoco sono riusciti a salvare a Massanassa una donna di 87 anni che conviveva, dal giorno dell'alluvione, con il corpo della cognata, che era malata e non è riuscita a sopravvivere in questi giorni senza acqua né elettricità. I vigili del fuoco hanno portato la signora su per le scale dell'abitazione e sono riusciti a trasferirla in un'altra abitazione molto vicina a lei per metterla in salvo».
3. IL PARCHEGGIO DELLA MORTE
Estratto dell’articolo di Giampaolo Visetti per “la Repubblica”
«Là sotto c’è un cimitero». Sono lacrime, non acqua, quelle che rigano l’interno della maschera di Xosè Montoro, incrostata di fango. Il sub dell’esercito riemerge dalla melma che martedì sera ha inghiottito il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire di Aldaia, municipalità alle porte di Valencia. «Ci sono tanti corpi — singhiozza sul gommone nero — impossibile dire quanti». L’intera Spagna, scossa dal ciclone che tra martedì e mercoledì ha devastato la regione valenciana, dopo quattro giorni viene risucchiata in uno shock che stava cercando disperatamente di superare.
«Mancano le idrovore — dice Eduardo Martinez, commesso di Primark dentro il mall — per svuotare il garage. Prego perché non sia un’ecatombe». La folla dei sopravvissuti che cerca la massa dei dispersi, sa di cosa si parla. «È il più grande shopping centre del Paese — dice Raquel, commessa in uno dei negozi inghiottiti dalla grande onda alzata dalla tempesta Dana — ventimila metri quadri, vasto come cento campi da calcio ». All’interno c’erano decine di negozi, bar e ristoranti, aree gioco per i bambini e un cinema multisala. A fianco c’è l’Ikea.
Il parcheggio sotterraneo, totalmente allagato in pochi minuti, aveva 5.700 posti auto. Il livello di acqua e fango, incanalato giù dalle rampe e dalle scale mobili, è salito a oltre cinque metri.
«È successo in pochi minuti — dice Leila Martìa, cameriera nel ristorante La Tagliatella al terzo piano — proprio mentre la folla correva verso il garage per salvare le auto. Era l’ora di punta, li hanno spinti nella trappola».
[…]
Fuori c’era il finimondo. «Eppure dentro il Bonaire — dice Estela Torres, estetista, salva perché il suo studio era al secondo piano — eravamo tranquilli. Ci avevano detto che era la solita gota frìa (goccia fredda), che la pioggia stava per finire. C’era musica, famiglie felici, molti clienti alla vigilia di Halloween». Hanno avuto tutti la stessa idea: salire in auto e fuggire verso l’autovia del Este, che collega Valencia a Madrid. Meno di dieci chilometri e si sarebbero messi in salvo nel centro del capoluogo. Di chi è sceso da quelle scale mobili ed è arrivato nel parcheggio assieme al limo, non c’è traccia. Nessuno osa ipotizzare cifre.
Decine? Centinaia? Di certo andranno ad aggiungersi al terrificante bilancio ufficiale. Le autorità parlano di almeno 211 morti e di un «alto numero di dispersi». Su un documento riservato, non reso pubblico, alla voce “irrintracciabili” resta scritto 1.900. I sopravvissuti, nelle venti località della regione spazzate via dall’alluvione, sono convinti di «essere le comparse in un film horror». […]