ODDIO, SONO TORNATI I FIRMAIOLI! SCRITTORI E ARTISTI (AD ALTA GRADAZIONE SICULA) SI MOBILITANO CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO – TRA I FIRMATARI DELL’APPELLO LA QUARESIMALE MICHELA MARZANO E LA FRICCICARELLA MELISSA PANARELLO, SALVATORE BORSELLINO IN QUOTA “AGENDE ROSSE” E LEVANTE CHE SI E’ RISVEGLIATA ENGAGE' DOPO IL "SOGNO EROTICO" CANTATO A SANREMO - NEL LISTONE ANCHE DIVERSI AUTORI SICULI: TERRANOVA, ANDO’, AUCI - SE QUESTI SONO GLI ANTI-SALVINI, IL LEGHISTA PUO' DORMIRE TRANQUILLO...

-

Condividi questo articolo


Nadia Terranova per la Stampa - Estratti

 

NADIA TERRANOVA NADIA TERRANOVA

Come ve la raccontano è che noi oppositori siamo un po' nostalgici, non al passo con i tempi, addirittura vetusti, e pure ignoranti: un po' terrapiattisti, dai, scemi e localisti contro un'idea di progresso magnifico e progressivo.

 

Oppure ve la raccontano così: chi è contrario al ponte sullo Stretto sta pensando al bene della Sicilia, della Calabria, alle autostrade carenti e sempre guaste, alla quotidianità dei disagi e dei malfunzionamenti: che ce ne facciamo delle grandi opere quando ci mancano le piccole? Però è un'obiezione cui si può sempre controbattere: eh, ma da qualcosa si deve pur cominciare. 

 

(...)

Non bisogna preparare un bel niente, se c'è una cosa che alla Sicilia e alla Calabria non manca e non mancherà mai è un ponte. Non ci manca che la cretineria umana devasti l'unica cosa davvero meravigliosa risparmiata dal terremoto del 1908, dall'incuria e dalla sciatteria in cui – dopo le prime manifestazioni di solidarietà seguite al sisma, che hanno presto lasciato posto alla dimenticanza e alla solitudine – sono state lasciate morire le due città: il mare.

FIRMATARI APPELLO CONTRO IL PONTE FIRMATARI APPELLO CONTRO IL PONTE

 

Lo avete mai visto, voi che non ci siete nati o abitate, il paesaggio dello Stretto?

 

Visto per davvero, intendo, non attraversato con insofferenza gli unici pochi giorni all'anno in cui è preso d'assalto dai turisti che devono correre da un'altra parte e invece devono fermarsi agli imbarchi (ma perché, poi, vi raccontate la frottola che in quei giorni per magia la fila ai caselli sparirebbe? Forse nelle autostrade nei giorni rossi non ci si ferma in code lunghissime?).

 

MICHELA MARZANO MICHELA MARZANO

Ecco, se non l'avete mai visto, lo Stretto, prendetevi un tempo per andarci e sostarci, senza dover correre in luoghi più strombazzati dell'isola. Mi pento già di quello che ho scritto perché in realtà, io dello Stretto sono gelosissima, della sua luce bianca che ho narrato nei miei libri, del suo cielo attraversato dal passaggio degli uccelli migratori, delle sue leggende normanne (la Fata Morgana che vive in un palazzo sott'acqua e crea giochi di luce che neanche immaginate), delle sue storie greche

 

(Omero che nel dodicesimo canto dell'Odissea presenta Scilla e Cariddi), delle storie della mia infanzia (quel Colapesce che mia nonna amava raccontarmi, il ragazzo con la coda di sirena immortalato da Guttuso sulla volta del teatro Vittorio Emanuele, a Messina, di cui sapeva Cervantes, che da lì partì per la battaglia di Lepanto e quasi ci morì, ne parla nel Don Chisciotte – quel Colapesce di cui hanno fatto poesia e fiaba poeti e scrittori, da Leonardo Sciascia a Italo Calvino). No, decisamente, su quel mare che amiamo nelle sue profondità e oscurità, quel mare di cui non ci si può fidare, come dell'animo umano, vogliamo tutto tranne che un ecomostro.

 

MELISSA PANARELLO MELISSA PANARELLO

Il ponte c'è già, ed è il mare stesso: Pontos, divinità maschile del mare. Non è vero che tutti i ponti uniscono: questo dividerebbe, eccome, le coste già oltraggiate dalla storia, togliendo loro l'unica bellezza che hanno, quel che resta dei borghi, quel che resta di una vivibilità ai minimi storici. Invece, per la mitomania colonizzatrice di una politica cui nulla importa del benessere reale, siamo ancora qui a parlare di "grandi opere": il pianeta è distrutto, il clima è a pezzi, l'ambiente dovrebbe essere la nostra missione, e invece.

 

Invece abbiamo dovuto tirare fuori dagli armadi quelle magliette No Ponte che non pensavamo più di dover riesumare, mentre la macchina mangiasoldi si rimetteva in funzione con gran clamore e cominciava a distribuire inutili e costosissimi incarichi.

melissa panarello melissa panarello

Non potevamo stare a guardare.

 

Nonostante manchino all'appello alcuni storici oppositori al ponte di destra, immersi in un lugubre e imbarazzato silenzio di convenienza (la coerenza non è di questo mondo), e le lacune di lotta in una sinistra nazionale che non ha mai capito fino in fondo l'importanza del tema, noi resistiamo.

 

Convinti che ci sia solo un modo per tutelare lo Stretto dalla devastazione e investire dei soldi per il suo reale sviluppo: la valorizzazione dei due mari sotto il profilo ambientale e turistico, ma prima ancora di benessere della comunità. Convinti che non c'è nessun motivo per correre sopra le teste di due città, ma anzi invitare la gente a fermarsi e godere dei Bronzi di Riace al museo di Reggio Calabria e dei due quadri di Caravaggio al museo di Messina.

SALVATORE BORSELLINO SALVATORE BORSELLINO

 

Quando Gianfranco Zanna, già presidente di Legambiente Sicilia, mi ha chiesto di redigere insieme e far firmare l'appello, ci siamo detti che non potevamo essere più solo noi, solo siciliani e calabresi, ad alzare la voce. Siamo stufi che i guai del Sud siano del Sud, e siamo stufi di essere territorio di conquista e di spocchia colonialista.

 

Abbiamo cominciato a sentire uno a uno i firmatari, nel mondo dell'arte, della musica, della letteratura, e abbiamo spiegato loro le nostre ragioni. Quasi tutti hanno accettato immediatamente, qualcuno stupendosi di sapere così poco dell'argomento. Vogliamo che la questione sia di tutti, di chi fa opposizione a questo governo ma anche da chi, pur appoggiandolo, è rimasto libero dentro.

 

LEVANTE LEVANTE

Vogliamo che amiate lo Stretto, questo Bosforo d'Italia dalle bellezze segrete e dimenticate, come lo amiamo noi. Vogliamo che le nostre coste siano tutelate e valorizzate, che il nostro mare non sia visto come un incomodo, ma come il tutto che abbiamo. E vogliamo che lo abbiate anche voi, integro e meraviglioso, unico al mondo. Patrimonio dell'Umanità.

sandro veronesi foto di bacco sandro veronesi foto di bacco

LEVANTE LEVANTE levante levante

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...