ODO SCAZZI A PALAZZO ODESCALCHI - ROBERTO BILOTTI RUGGI D'ARAGONA HA DENUNCIATO LA EX MOGLIE, LA PRINCIPESSA GIULIA ODESCALCHI, ACCUSANDOLA DI AVER VENDUTO IN SEGRETO IL PATRIMONIO ARTISTICO DELLA FAMIGLIA, SENZA ESSERE PASSATI PER L'AUTORIZZAZIONE DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI - ORA BISOGNERÀ FARE L'INVENTARIO DELLE OPERE NEL PALAZZO STORICO E CAPIRE SE DAVVERO QUALCHE OPERA ABBIA PRESO LA VIA DELL'ESTERO
-Giuseppe Scarpa per ''Il Messaggero''
Da un lato Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, dall'altro Giulia Odescalchi. In mezzo i tesori di palazzo Odescalchi, a piazza dei Santi Apostoli. Si combatte una guerra tra nobili nel cuore di Roma. Una battaglia di carte bollate. Un matrimonio andato in frantumi è forse stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le accuse adesso sono divenute pesantissime. Tanto da sconfinare dalle aule del tribunale civile e approdare in procura. I contendenti sono appunto Bilotti Ruggi D'Aragona e la sua ex consorte, Odescalchi.
L'oggetto della disputa riguarda l'immenso patrimonio artistico e culturale, di inestimabile valore, conservato dentro il palazzo. Anzi non proprio custodito poiché, parte di questo, sarebbe volato (illegalmente) all'estero, almeno secondo l'esposto dei legali dell'ex marito. L'Odescalchi è la proprietaria dell'antico immobile così come dei suoi quadri e delle sue statue.
Ovviamente la donna respinge le accuse mentre l'ex continua a riversare, con i suoi avvocati, denunce su denunce. Una vicenda che ha interessato perfino la politica, con tanto di interrogazione parlamentare della deputata dem Vincenza Bruno Bossio. E adesso interessa anche la procura, il pubblico ministero Nicola Maiorano ha aperto un fascicolo per esportazione illecita di opere d'arte dall'Italia.
Per ora non compare alcun indagato. Prima, infatti, bisogna fare un inventario delle opere custodite dentro il palazzo. Si tratterebbe di un tesoro immenso che, secondo la ricostruzione di Bilotti Ruggi D'Aragona, sarebbe stato portato via da Roma e venduto illegalmente in mezzo mondo.
L'ACCUSA
Di fatto se la tesi dell'ex marito dovesse trovare conferma effettivamente si sarebbe compiuto un reato. Le opere d'arte antiche sono sottoposte ad una severa disciplina normativa e vi è sempre un diritto di prelazione in capo allo Stato per un eventuale acquisto quando «presentano un interesse eccezionale per l'integrità e la completezza del patrimonio culturale della Nazione».
Si tratta di una verifica non così semplice. Per questo motivo sono stati delegati dal sostituto procuratore Maiorano gli specialisti in materia, i carabinieri tutela patrimonio culturale. I militari dell'Arma, guidati dal generale Roberto Riccardi, adesso dovranno passare al setaccio le aste internazionali e verificare se effettivamente delle opere d'arte custodite a palazzo Odescalchi siano state vendute. Nel frattempo la soprintendenza dovrebbe eseguire un censimento dei quadri e delle statue all'interno dell'immobile. Giuseppe Scarpa