OGNI TANTO UNA BUONA NOTIZIA – L’INFLUENZA STAGIONALE È ARRIVATA IN ITALIA, MA IL CEPPO ISOLATO È GIÀ CIRCOLATO NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI: QUESTO VUOL DIRE CHE GRAN PARTE DELLA POPOLAZIONE È ENTRATA IN CONTATTO CON IL VIRUS E HA QUINDI SVILUPPATO GLI ANTICORPI, CONSENTENDO DI DIMINUIRE LE SOVRAPPOSIZIONI CON IL COVID – SITUAZIONE PIÙ A RISCHIO PER I PIÙ PICCOLI CHE…
-Carla Massi per “il Messaggero”
L' influenza stagionale è arrivata in Italia. Con un largo anticipo rispetto agli anni precedenti ma l' epidemia vera e propria si avrà più avanti. Probabilmente a novembre. Il virus, A-H3N2, è stato, infatti, isolato per la prima volta in un bambino di 9 mesi a Parma. Prova che l' infezione ha superato i nostri confini dopo l' altro emisfero, Australi e Nuova Zelanda.
Proprio i rapporti dei ricercatori di quei Paesi ci hanno fatto un profilo dell' agente virale.
Non è aggressivo e, in generale, la popolazione ha superate bene tutte le fasi. Probabilmente, è l' analisi degli epidemiologi, perché il distanziamento sociale, le mascherine e l' igienizzazione delle mani hanno frenato la diffusione.
Parliamo di un ceppo che è già circolato negli ultimi quattro anni. E, questo, vuol dire che gran parte della popolazione è già entrata in contatto con il virus. Condizione che ha permesso di sviluppare gli anticorpi.
«Ci aspettiamo un basso numero di casi - spiega Adriana Calderaro alla guida del' équipe della Scuola di specializzazione in Microbiologia e Virologia dell' ateneo parmense dove è stato isolato A-H3N2 - Così ci saranno meno sovrapposizioni con la sintomatologia da Covid».
LA RACCOMANDAZIONE
Per i più piccoli, invece, la situazione potrebbe essere più a rischio. Dal momento che la gran parte dei bambini non è entrata in contatto con questo virus influenzale. Da qui, la raccomandazione del ministero della Salute di proteggerli dai 6 mesi ai 6 anni.
«Potrebbero essere più suscettibili - aggiunge la virologa - Il ceppo, comunque, è ricompreso nella formulazione del vaccino di quest' anno». A-H3N2, sottolinea inoltre, «è ricompreso nel vaccino antinfluenzale di quest' anno, quindi vaccinarsi è sicuramente utile, secondo le indicazioni emanate dal ministero della Salute». Fabrizio Pregliasco, virologo dell' università di Milano, usa toni molto rassicuranti. Prevendendo che nei prossimi mesi compariranno anche altri virus influenzali ma «simili a quelli circolati nelle stagioni precedenti e sempre ricompresi nel vaccino».
E,quindi, ci dovremmo attendere meno casi..
E proprio sulla questione vaccini continua a crescere l' allarme sulla disponibilità prossima ventura. In particolare nelle farmacie. Da ricordare che, data l' emergenza Covid, oltre ai malati con patologie croniche e agli over 65 la profilassi è raccomandata ai bambini fino a 6 anni e a tutti a partire dai 60. Un allargamento per evitare la concomitanza dei sintomi influenzali con quelli di Covid-19 nella stagione invernale.
«Con quasi 20 milioni di dosi possiamo vaccinare una quantità importante, soprattutto le persone che lo necessitano. Ovvero gli operatori sanitari e i lavoratori di pubblica utilità e tutte le categorie fragili, per età o malattia» rassicura Walter Ricciardi professore di Igiene all' università Cattolica di Roma e membro dell' esecutivo dell' Oms. «Abbiamo aumentato enormemente l' approvvigionamento» - aggiunge -ma in questo campo molto competitivo tutti i Paesi del mondo si sono mossi». Assai diverso il punto di vista dei farmacisti che continuano ad alzare la voce. Denunciano che le scorte di vaccini, nei loro magazzini, non stanno arrivando.
L' APPELLO
«Temiamo di dover rivivere quello che è successo l' inverno scorso con le farmacie sprovviste di mascherine, gel e altri dispositivi di protezione, fra la rabbia dei cittadini. Chiediamo a tutti coloro che possono agire - l' appello è di Maria Grazia Mediati, titolare di farmacia consigliere di Federfarma Roma - di far arrivare i vaccini antinfluenzali nelle farmacie private. Di farlo adesso, perché è già troppo tardi».
Con 2,4 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale il Lazio è la prima regione italiana per approvvigionamento. Oltre un milione quelle consegnate alle Asl, secondo l' assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D' Amato. E, dalle Asl, dovrebbero arrivare negli studi dei medici di base dove sarebbe opportuno, per chi ha dai 60 in su, prenotare la somministrazione.