CON GLI OLIGARCHI RUSSI LA GUARDIA DI FINANZA FA SUL SERIO - L'OPERAZIONE LANCIATA NELLE SCORSE SETTIMANE NON MIRA A SEQUESTRARE SOLO I BENI DIRETTAMENTE INTERESSATI DAI RICCONI IN BLACK LIST, MA ANCHE QUELLI CHE CONTROLLANO ATTRAVERSO SOCIETA' ESTERE, TRUST O PRESTANOMI - ANCORA DA STANARE ALCUNE PROPRIETA' DELLA FAMIGLIA ROTENBERG, E I MILLE METRI QUADRATI DI ABRAMOVICH IN SARDEGNA - INDIVIDUATO IL PROPRIETARIO DELLO SHEHERAZADE...

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Giuliano Foschini per la Repubblica
 

Lo yacht di Melnichenko

Sy, lo yacht da 530 milioni di euro di valore sequestrato venerdì sera all'oligarca russo Andrej Igorevich Melnichenko, non è soltanto la barca a vela più grande al mondo. È anche il simbolo di come l'Italia abbia deciso di affrontare il tema delle sanzioni alla Russia, a differenza di molti altri paesi europei: nessuno sconto, rigore nella linea imposta dall'Unione europea.
 
Il sequestro di Sy rappresenta però anche l'inizio della fase 2 dell'operazione che la Guardia di Finanza ha lanciato nelle scorse settimane sull'argomento: sequestrare, come impone la legge, non soltanto i beni direttamente interessati agli oligarchi in black list ma anche quelli che gli stessi controllano attraverso società estere.
 

arkady rotenberg

Il veliero, sulla carta, era di proprietà di una società con sede alle Bermuda. Così come decine sono i beni, sparsi per l'Italia, nascosti da fiduciarie che nelle prossime settimane l'Italia potrebbe sequestrare. A oggi i sequestri superano il miliardo di euro, record in Europa.
 
«La Guardia di Finanza - spiega il comandante generale, Giuseppe Zafarana - ha operato un minuto dopo che erano state decise le misure dall'Unione europea con la stesura delle liste dei 500 oligarchi russi con i quali procedere con il congelamento dei beni. E ora è impegnata in un lavoro molto importante per fare emergere quelle proprietà patrimoniali che sono schermate attraverso trust o prestanomi. È più complicato, ma è un tipo di lavoro che siamo abituati a fare».
 
Gli uomini del Nucleo di polizia valutaria del generale Vito Giordano stanno ricostruendo in queste ore una serie di ragnatele societarie che dall'Italia finiscono a Londra, Cipro e Malta per poi finire in trust schermati nei paradisi fiscali.
 

lo yacht eclipse di roman abramovich

Per dire: sono ancora senza sigilli alcune delle proprietà della famiglia Rotenberg, già in black list da anni. Hanno Tenuta Olmo all'Argentario, un paio di case in Sardegna oltre a una villa in Costa Smeralda, schermata da una fiduciaria a Cipro, che comunque la Finanza era riuscita a bloccare.
 
In Sardegna, a Cala Volpe, ci sono anche i mille metri quadrati che Roman Abramovich ha intestato a sua moglie Irina mentre a Porto Ercole German Khan ha la vecchia villa della famiglia Feltrinelli. Restando in Toscana, c'è lo stabilimento balneare Bagno Minerva, a Forte dei Marmi, che ora si chiama Datcha.
 

Roustam Tariko

Mentre Roustam Tariko è proprietario in Sardegna di Villa Minerva: valore venti milioni, comprata a inizi anni 2000 da Miriam Bartolini, cioè Veronica Lario, che allora era ancora la signora Berlusconi. La villa però non è stata acquistata direttamente da Tariko ma da una società con sede alle Isole Vergini, E&A Estates, ufficialmente scollegata dal patrimonio del magnate e quindi sulla carta non aggredibile. Sulla carta, perché su Villa Minerva e su tutti gli altri beni nascosti dagli oligarchi russi, la Finanza proverà a intervenire.
 

yacht marina carrara putin

E già questa settimana qualcosa potrebbe accadere. Anche perché i nomi degli oligarchi in black list aumentano giorno dopo giorno - Melnichenko, il proprietario del veliero, è stato inserito la scorsa settimana per esempio - e perché sono in corso approfondimenti assai delicati. Uno più di tutti: di chi è lo Scheherazade, il super yacht di 140 metri, ormeggiato a Marina di Massa? Secondo il New York Times di Vladimir Putin.
 

yacht marina di carrara

Un'informazione che è stata consegnata anche ad alcuni servizi stranieri. La Finanza ha però effettuato alcuni approfondimenti: la proprietà dovrebbe essere di Eduard Jurievich Khudainatov, oligarca non in "black list", proprietario della Ojsc Independent Oil and Gas company. È sua anche Villa Altachiara, a Portofino, dove morì la contessa Francesca Vacca Agusta.