UN ORCO AL MINISTERO - ARRESTATO UN INGEGNERE 54ENNE PER ABUSI SU UNA 13ENNE NEL SUO UFFICIO AL MINISTERO DEI TRASPORTI - LA RAGAZZA GLI ERA STATA AFFIDATA DAI GENITORI PER DELLE RIPETIZIONI DI MATEMATICA E LUI INVECE L’HA CIRCUITA E PLAGIATA - NON SOLO: HA ABUSATO ANCHE DELLA SORELLA PIU’ GRANDE DI 17 ANNI VINCOLANDOLA A UN PATTO DI SEGRETEZZA…
-Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
Ne ha abusato nel suo ufficio, al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Un alto funzionario del Mit è stato arrestato con l' accusa di violenza sessuale nei confronti di due minorenni. Adesso l' uomo, un ingegnere di 54 anni, è ai domiciliari. L'intera vicenda è stata scoperta dalla madre delle vittime, che ha denunciato tutto alla polizia.
La donna aveva affidato le figlie all' uomo per delle ripetizioni di matematica. L' ingegnere era considerato uno di famiglia. Una persona di cui fidarsi, insomma. Ma la scoperta è avvenuta a distanza di tempo. Anche perché il funzionario del ministero aveva vincolato le ragazze ad un patto di segretezza. Le aveva plagiate e loro avevano accettato l' accordo.
GLI ABUSI
È un lasso di tempo lungo, che va dal 2013 fino alla tarda primavera del 2019. In due periodi differenti, il 54enne, avrebbe abusato delle due ragazzine: tra il 2013-2014 della più grande, la 17enne. Nella tarda primavera del 2019 anche della sorellina di 13 anni.
Uno dei diversi episodi si sarebbe verificato anche nell' ufficio dell' ingegnere al ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Di questo ne è certa la procura, il pubblico ministero Pantaleo Polifemo e gli agenti della Squadra Mobile che hanno indagato sul caso.
IL SEGRETO
La più grande, la 17enne, non aveva mai raccontato niente ai genitori: legata da un giuramento di silenzio, secondo la ricostruzione degli investigatori. Era stata circuita, era caduta nella trappola. La più piccola, la 13enne, ha invece iniziato a manifestare una serie di comportamenti anomali. Perlomeno la madre si era accorta che qualche cosa non andava. L' adolescente, di solito solare, si era rabbuiata.
Ma, proprio come la sorella, non diceva nulla. L' uomo, infatti, era considerato una persona di cui fidarsi. Un aiuto per le due ragazze che zoppicavano in matematica. E invece, dietro ad una facciata di altruismo, si nascondeva il progetto del funzionario del Mit, in passato con un ruolo analogo in un altro dicastero, quello dell' Economia e dello Sviluppo.
La fiducia affidata all' uomo è stata contraccambiata nel peggiore dei modi. L' aiuto scolastico si è trasformato in un abuso. A conferma delle parole della 13enne, strappate a fatica dalla madre, gli investigatori hanno scoperto una serie di messaggi. Foto ed sms (via Whatsapp) che si sono rivelati fondamentali per confermare i sospetti del pm Polifemo.
Dopo la confessione choc della 13enne è toccato anche alla sorella maggiore liberarsi di quel peso che si portava avanti da tempo. Adesso la procura si prepara a chiedere il processo nei confronti dell' ingegnere in forza al Mit.