GLI OVER 70 LI CHIUDIAMO IN CASA? - FAVOREVOLE LA SOCIOLOGA 79ENNE CHIARA SARACENO: “I GIOVANI HANNO GIÀ PAGATO UN PREZZO FIN TROPPO ALTO, FACENDO RINUNCE PER PROTEGGERCI. SENTO MOLTO EGOISMO DA PARTE DEI MIEI COETANEI” - CONTRARIO L’87 ASOR ROSA: “RINCHIUDERE GLI ULTRASETTANTENNI? C'E' RETROPENSIERO SECONDO CUI SONO UNA DELLE SCOCCIATURE DELL'ESISTENZA CONTEMPORANEA. È COME SE VOLESSERO ANTICIPARE LA NOSTRA SCOMPARSA DAL MONDO”

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CHIARA SARACENO

1 - LA SOCIOLOGA CHIARA SARACENO: “FAVOREVOLE I GIOVANI HANNO GIÀ PAGATO UN PREZZO FIN TROPPO ALTO, FACENDO RINUNCE PER PROTEGGERCI”

Estratto dell’articolo di Maria Novella De Luca per “la Repubblica”

 

«I nostri figli e nipoti hanno già pagato un prezzo fin troppo alto per questa pandemia. Nella primavera scorsa sono stati chiusi in casa, hanno fatto lezione a distanza, hanno rinunciato alla socialità per proteggere noi, gli anziani. Adesso basta. È la mia generazione che deve fare un passo indietro. Possiamo limitare la nostra libertà, se questo vuol dire lasciare le scuole aperte e permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere la loro giovinezza». Chiara Saraceno, 79 anni, è una delle più famose sociologhe italiane. […]

 

CHIARA SARACENO

Saraceno, quindi in caso di lockdown "selettivi" lei sarebbe d' accordo nel limitare la libertà degli over 70?

«Ho 79 anni, questi sono forse gli ultimi anni buoni della mia vita, da mesi non vedo se non virtualmente i miei nipoti, non viaggio più, il peso della poca libertà cui ci obbliga la pandemia lo sento con forza. Ma di una cosa sono certa: un nuovo lockdown per i giovanissimi, per i bambini, anche per i più piccoli, sarebbe una tragedia».

 

«[…] dobbiamo cedere il passo ai giovani. La mancanza della scuola, la clausura domestica hanno già provocato danni enormi sull' apprendimento, sulla tenuta psicologica degli adolescenti, sulla serenità dei bambini. Mi dispiace, ma sento molto egoismo da parte dei miei coetanei. Senza contare che siamo proprio noi, gli over settanta, i primi bersagli del virus».

CHIARA SARACENO

 

Dunque limitare i movimenti sarebbe anche una protezione.

«[…] è una scelta estrema, ma in fondo giusta. […] è un misura di buon senso».

 

[…] Tanti anziani però sono soli, queste sono esigenze primarie.

«Infatti, c' è bisogno di reti di solidarietà. Di chi porta la spesa a casa, di medici a domicilio, di vicini disponibili, di giovani che si mettano a disposizione dei più vecchi. […]». «[…] Se qualcuno pensa che gli anziani siano un ramo secco della società, fa un errore macroscopico. Gli anziani sono una risorsa straordinaria. Ed è per questo che bisogna andare oltre l' egoismo, per salvare noi stessi e i nostri ragazzi». […]

 

2 - ASOR ROSA "CHIUDERCI DENTRO CI UCCIDERÀ ANZICHÉ SALVARCI"

Estratto dell’articolo di Simonetta Fiori per “la Repubblica”

capalbio asor rosa

 

«Una misura che va contro ogni regola di buon senso. Ci si può ammalare di clausura prima ancora che di Covid». Alberto Asor Rosa è vigorosamente contrario alla proposta di chiudere a casa gli ultrasettantenni. Ha appena compiuto 87 anni e non intende rinunciare alla sua passeggiata quotidiana. «È come se volessero anticipare la nostra scomparsa dal mondo». […]

 

Perché è importante uscire di casa?

«La passeggiata può rappresentare un motivo in più per sopravvivere alla pandemia. Le mie piccole uscite con Marina, la mia compagna, servono per rimanere dentro un circolo vitale senza il quale l'esistenza diventerebbe insopportabile […]».

 

Come se la clausura evocasse la fine dell' esistenza.

alberto asor rosa foto di bacco (3)

«Costringere un vecchio dentro le mura di casa è un modo per anticiparne la morte. […]».

 

Quindi le appare equivoco questo modo di tutelare i vecchi: li proteggiamo levandoceli di torno.

«La tentazione di rinchiudere gli ultrasettantenni ha un evidente retropensiero secondo il quale sono una delle scocciature fondamentali dell' esistenza contemporanea […]».

 

[…] Lei sostiene che il virus interrompe il rapporto con la memoria . Perché?

«Quel che conta oggi è vivere, anche a costo di perdere il legame con il passato. Siamo tutti troppo concentrati a sopravvivere per dare importanza a valori che vadano oltre questo. È come se l' urgenza biologica avesse schiacciato tutte le altre ragioni, sociali e culturali». […]