LA PACE È SEMPRE PIÙ LONTANA – È ORMAI CHIARO A TUTTI CHE SI È CHIUSA LA FINESTRA DEL DIALOGO TRA RUSSIA E UCRAINA: L’HANNO CAPITO ANCHE GLI AMERICANI, CHE SI STAREBBERO CONVINCENDO DELLA NECESSITÀ DI AUTORIZZARE KIEV AD ATTACCARE LA CRIMEA – PUTIN ATTENDE LA PRIMAVERA QUANDO, CON LA NUOVA MOBILITAZIONE, METTERÀ IN CAMPO ALTRI 500MILA UOMINI – IL RUOLO DELLA BIELORUSSIA, IL PRESSING DI ZELENSKY SULLA CINA E L’INCREMENTO DEI RIFORNIMENTI DELLA NATO
-
1. CREMLINO, NUOVE FORNITURE A KIEV SONO ESCALATION CONFLITTO
(ANSA) - Le forniture di nuovi armamenti all'Ucraina da parte dell'Occidente possono portare il conflitto ad un nuovo livello. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass.
2. IL PESSIMISMO DELLA NATO "MOSCA NON VUOLE TRATTARE" PARTE IL PRESSING SU PECHINO
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
«La Russia non vuole trattare. Il suo obiettivo reale è riprendersi tutta l'Ucraina». La speranza di una trattativa sembra svanire di giorno in giorno. La Nato e gli Alleati occidentali si sono ormai convinti che Mosca non abbia alcuna volontà di mettere in campo un negoziato concreto. E quindi è indispensabile organizzare le contromosse rapidamente.
L'Alleanza Atlantica si presenta con questi "report" al summit che si terrà domani a Ramstein, in Germania. Gli spiragli degli scorsi mesi sono ormai un ricordo. Sempre più prende corpo la prospettiva di una guerra di lunghissimo periodo. Tanti anni e di "posizione". Perché tutto continua a giocarsi sul terreno.
Tale è la convinzione dell'impossibilità di trattare che - rivela il New York Times - l'amministrazione Biden si starebbe convincendo della necessità di autorizzare gli Ucraini anche ad attaccare la Crimea. Washington ha sempre considerato la penisola, occupata da Mosca fin dal 2014, parte integrante dell'Ucraina; ma ha sempre messo in guardia Kiev dall'attaccarla militarmente e ha sempre negato le formiture belliche utilizzabili a questo scopo. Ora le cose potrebbero cambiare.
[…] Ogni canale di dialogo, a questo punto, sembra chiuso. Gli unici a mantenere un debole segnale di comunicazione sono i turchi. Ma anche la mediazione di Erdogan viene considerata ormai superata. Sebbene il ministro degli Esteri Cavusoglu sia a Washington per discutere, tra l'altro, l'acquisto di 40 jet F16.
La Nato, quindi, si sta preparando ad affrontare una controffensiva russa a partire da marzo. Mosca metterà in campo altri 500 mila uomini che rappresentano il capitale umano sacrificabile per avanzare in una battaglia di trincea che assomiglia sempre più ai conflitti del XX secolo. Per questo domani, a Ramstein, uno dei punti principali di discussione sarà come aiutare l'Ucraina e incrementare i rifornimenti bellici. […]
Resta inoltre la grande paura di un ingresso in guerra della Bielorussia. Mosca e Minsk stanno ormai collaborando senza sosta su quel versante. Una partecipazione diretta diventerebbe il fattore scatenante della degenerazione del conflitto. In questo quadro la visita del segretario di Stato americano Blinken a inizio febbraio in Cina assume un significato ulteriore. In gioco non c'è solo il tentativo di dare un ordine alle relazioni difficili tra i due Paesi. Per la Casa Bianca, solo se Pechino stopperà in maniera più ferma il Cremlino si potrà evitare una guerra di lungo periodo.