PADRE E PADRONE - UN UOMO È FINITO SOTTO PROCESSO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA PER AVER VIETATO ALLE FIGLIE DI GUARDARE SERIE TV E USARE SOCIAL NETWORK E PER AVER PRESO A SCHIAFFI LA MOGLIE PER NON AVER FATTO RISPETTARE LE REGOLE DA LUI IMPOSTE - TRA LE PUNIZIONI IMPOSTE DALL'IMPUTATO AI FIGLI L'OBBLIGO DI SCRIVERE DECINE DI VOLTE “ONORA TUO PADRE” - I TRE FIGLI E LA MADRE SI SONO TRASFERITI IN UN'ALTRA REGIONE, MENTRE L'UOMO È RIMASTO A VIVERE A ROMA…
-Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - ed. Roma”
Niente serie tv. Divieto di incontrarsi con i compagni di scuola il pomeriggio. Telefonino regalato solo al compimento del 14 anno. E, infine, vietato anche l'uso dei social network. È il decalogo imposto da un papà, 48 anni, ai tre figli, in particolare alle due ragazze perché con il maschio qualche volta avrebbe chiuso un occhio.
Ora l'uomo, autista di pullman, è finito sotto processo per maltrattamenti in famiglia davanti alla quinta sezione collegiale del Tribunale, dove a rappresentare l'accusa sarà il pubblico ministero Silvia Santucci. Oltre ai ragazzi, anche la moglie del 48enne ha subito le intemperanze del marito. E in più di qualche caso avrebbe preso schiaffi per non aver fatto rispettare le regole.
Le due adolescenti, da poco maggiorenni, e il fratellino, dodici anni, hanno dovuto subire per sei anni le imposizioni: dal 2014 la sera si sono perse tutte le serie tv, dal «Trono di Spade» a «Downton Abbey». WhatsApp e Facebook hanno cominciato a usarli dal 2020, quando nei confronti del padre è stato imposto l'allontanamento dalla famiglia.
Tra le punizioni imposte dall'imputato ai figli, l'obbligo di scrivere decine di volte «onora tuo padre» nel caso in cui la loro risposta non fosse di suo gradimento. L'uomo è rimasto a vivere nella zona di Centocelle, mentre i tre figli e la madre si sono trasferiti in un'altra regione.