I PADRI NON HANNO GLI STESSI DIRITTI DELLE MADRI – LA CASSAZIONE HA RESPINTO IL RICORSO DI UN PAPÀ DI MACERATA SULL’AFFIDAMENTO CONGIUNTO DEL FIGLIO NEONATO: PER I GIUDICI IL PICCOLO DOVRÀ DORMIRE IN CASA DELLA MAMMA FINO AI TRE ANNI – A INCIDERE NON È SOLO L’ALLATTAMENTO DEL BAMBINO, MA ANCHE LA STABILITÀ DEL PARGOLO – TUTTE LIMITAZIONI CHE PERÒ SI ALLENTANO QUANDO…

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Estratto dell'articolo di Giulia Da Leo per www.repubblica.it

 

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Se i genitori sono separati, il bambino dovrà dormire in casa della mamma fino ai tre anni d’età. Lo ha deciso un’ordinanza della Corte di Cassazione, respingendo il ricorso di un padre di Macerata sull’affidamento congiunto del figlio neonato e stabilendo come la prevalenza della figura materna e la stabilità abitativa siano elementi imprescindibili in tenera età.

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[…] L’iter processuale che ha portato alla decisione […] è stato lungo e tortuoso. […]

Per i giudici della Corte, […] i tempi di bigenitorialità “paritetici” e le notte in casa del padre non “fossero conciliabili con la tenera età del figlio, che al momento della presentazione del ricorso in primo grado aveva appena mesi 16 di vita ed era ancora allattato al seno dalla madre”, si legge.

 

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La sentenza prevede anche che queste limitazioni si allentino dopo il compimento dei tre anni, quando verrà concesso un pernottamento infrasettimanale e uno nel fine settimana in casa del padre, oltre che durante le vacanze natalizie e nel periodo estivo. […]

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