LA PARANOIA DI PUTIN: AVERE LE SPIE IN CASA - LA FUGA DI DOCUMENTI DAL PENTAGONO, CHE HA CONFERMATO CHE LA CIA HA DELLE "TALPE" NEGLI APPARATI RUSSI, HA ALIMENTATO IL SOSPETTO DEL PRESIDENTE RUSSO CHE CI SIANO "TRADITORI" CHE HANNO VENDUTO SEGRETI AL NEMICO - IACOBONI: "A METÀ PRIMAVERA È STATA RILEVATA UNA FUGA DI INFORMAZIONI MOLTO SENSIBILI E PRESTO I SOSPETTI SONO CADUTI SUI DIPENDENTI DELLA DIREZIONE DEGLI AFFARI INTERNI DI MOSCA..."
-Estratto dell'articolo di Jacopo Iacoboni per “la Stampa”
Secondo diverse fonti russe […] mercoledì scorso i servizi segreti interni russo (l'Fsb) e la Direzione principale del Servizio di sicurezza del Ministero degli interni hanno eseguito controlli di massa, in particolare alla Direzione degli Affari interni del distretto centrale di Mosca, e in diversi uffici di polizia, nei quali considerano ci siano «traditori» che hanno diffuso segreti all'esterno. Tutto questo mentre dilaga al Cremlino la paranoia sui "Pentagon leaks", i leaks americani che hanno certificato quanto la Cia usufruisca di un livello di "talpe" impressionante negli apparati russi.
La motivazione è la «fuga di dati dalle forze di sicurezza russe su richiesta di cittadini ucraini». Ma ovviamente dietro il riferimento agli ucraini c'è il timore che ci siano anche leaks verso gli Usa. E probabilmente Putin usa la cosa per un repulisti interno. Il 16 marzo 2022, in uno dei discorsi più ominosi della storia putiniana, avvisò che da allora in poi i nemici principali sarebbero stati quelli interni: «[…] Il problema sono quelle persone che vivono qui in Russia ma mentalmente sono distanti, vivono in Occidente».
La conclusione sembrò una minaccia in particolare agli oligarchi o agli alti burocrati (e mogli e figli), ma Putin ce l'aveva in realtà anche con funzionari dello stato infedeli. Nella sua mentalità chekista il presidente della Russia pensava tout court alla "feccia" e ai "traditori": «L'Occidente usa i nostri traditori per distruggere la Russia, ma il nostro popolo sarà sempre in grado di distinguere i patrioti dalla feccia e dai traditori, e sputarli fuori come una mosca che gli è volata accidentalmente in bocca».
Si spiegano anche così le nuove purghe in corso. […]Secondo i primi dati che emergono, gli agenti dell'intelligence hanno scoperto che anche cittadini ucraini, attraverso pezzi di polizia e Interni, hanno ricevuto dati personali, anche sulle forze di sicurezza russe. Elenchi di persone. Le hanno letteralmente comprate […].
A metà primavera è stata rilevata una fuga di informazioni molto sensibili e presto i sospetti sono caduti sui dipendenti della direzione degli affari interni di Mosca, il distretto amministrativo centrale[…], capendo che le informazioni uscivano dalla direzione degli affari interni nel distretto amministrativo centrale.
Vera o falsa che sia l'accusa, a quel punto sono scattate le purghe putiniane, almeno tre dipendenti sono stati arrestati nel dipartimento distrettuale di Tagansky, molti altri nella polizia dell'Arbat. Secondo fonti di Baza, è in pieno corso in queste ore una «repressione» della polizia. Fsb contro polizia. Si sbranano tra loro. […]
Secondo il think tank ISW, le incursioni del Fsb nei dipartimenti di polizia di Mosca si verificano sullo sfondo di una serie di arresti e licenziamenti di membri di spicco della leadership della Rosgvardia, e il Cremlino spinge per questi arresti e indagini «per ottenere de facto una revisione dell'apparato di sicurezza nazionale, estromettere i funzionari caduti in disgrazia del Cremlino e consolidare ulteriormente il controllo degli organi di sicurezza interni». […]
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