PARIETTI A PIÙ NON BOSSO - LA SHOWGIRL RICORDA IL MUSICISTA A TRE ANNI DALLA SCOMPARSA: “EZIO ERA UN PIFFERAIO MAGICO, CON LE NOTE TI AVVILUPPAVA. TI STRAVOLGEVA, TI PORTAVA IN UNA BOLLA. ERA BELLISSIMO, AFFASCINANTE. POTEVA SEDURRE CHIUNQUE, NON ERA UN FRATE TRAPPISTA, AVEVA MILLE SFACCETTATURE E NON ERA FACILE DA GESTIRE.  AVEVA UNA PERSONALITÀ CAMALEONTICA, QUASI MACHIAVELLICA E…”

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Estratto dell'articolo di Francesca Angeleri per www.corriere.it

 

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Ci ha pensato un po’ Alba Parietti prima di decidere di raccontarci un pochino di ciò che è stato Ezio Bosso per lei. Delicatezza e riaspetto, per il valore che ha per tutti la sua figura. Una persona e un musicista straordinario, Ezio Bosso se n’è andato tre anni fa. Proprio in occasione di questo triste anniversario Parietti l’ha ricordato con un post su Instagram: «Chi ha avuto il privilegio di conoscerti ti ricorderà per sempre», ha scritto sotto una foto che li ritrae insieme. Mentre ne parla, con in sottofondo gli uccellini del suo giardino, non riesce a non tradire la commozione che la coglie ancora. 

 

Chi era per lei Ezio Bosso? 

«[…] Credo, senza dubbio, che sia stata la persona più affascinante che io abbia mai incontrato». 

[…]

 

Che uomo era Bosso? 

«Credo di fargli un vero e grande omaggio se lo descrivo oltre l’immaginario comune di persona sicuramente geniale ma anche bonaria e fragile come spesso viene tratteggiato chi è in difficoltà. Ezio era un pifferaio magico, con le note ti avviluppava. Ti stravolgeva, ti portava in una bolla. Era bellissimo, affascinante, seduttivo, spiritosissimo. Detestava parlare della sua malattia. “Come stai?” era la domanda da non fare».

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[…]

 

Era difficile stargli vicino? 

«Era un ragazzo con un’enorme forza d’animo e una grande capacità di non arrendersi. Combatteva ogni giorno con il tempo che gli rimaneva da vivere. Ogni istante era prezioso e lo doveva spendere al massimo, anche egoisticamente. Da un lato aveva questa bontà e generosità nel darsi al pubblico, dall’altro c’era la necessità di vivere la vita in pienezza, anche con una certa crudeltà per il suo essere altalenante nell’umore. Ezio poteva sedurre chiunque, non era un frate trappista, aveva mille sfaccettature e non era facile da gestire. Era impossibile competere con lui sul piano intellettuale, dovevi prenderlo per quello che era: un’esperienza unica e irripetibile». 

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Ne viene fuori un ritratto diverso da quello cui siamo abituati a dipingerlo.

«Aveva una personalità camaleontica, alla Picasso, alla Paganini. Quasi machiavellica. […]». 

 

 

 

 

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ezio bosso. le cose che restano